venerdì 22 giugno 2007

Sempre su "Traversate" (1)

Cito alcuni passi del libro che ho introdotto nell'ultimo post. L'autore affronta con vari personaggi dell'Africa settentrionale la questione del dualismo islam-occidente e ne risultano vari discorsi interessanti:

"Cosa ci può mai proporre di attraente il mondo attuale? Perchè bisognerebbe adeguarvisi? In nome di quali valori o seguendo quali modelli? Il tempo dell'imitazione è passato, lo sai. L'Occidente non ha alcuna lezione da darci. Il tempo delle colonie è finito. La civiltà che ha la pretesa d'incarnare è triste, mortifera e soltanto commerciale. Credi veramente che rinuncerò a quel che sono per questo? Che abbandonerò la mia maniera di vivere? Lo sai, il lavoro è stato solo uno fra altri impegni e, di certo, non quello essenziale della mia vita; ma vorrai che faccia come tutti quei pazzi, sai quelli che ho visto l'ultima volta nel quartiere della Défense, tipi che non sanno nemmeno dietro a cosa corrono? E' questo che ci proponi come modello per il futuro, è questo che opponi alla nostalgia? Oh, viaggiatore, tu te ne fotti di me, sei sicuro di essere veramente mediterraneo?"
L'identità mediterranea è ben sviluppata e se vogliamo non è sufficientemente presa in considerazione da noi italiani. Non riusciamo più a riconoscerci mediteranei prima ancora che occidentali! Ci vedono anche così dall'altra sponda del mare...ma noi sembriamo indifferenti, come se non ci appartenesse più...

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