sabato 22 novembre 2008

Portogallo e Montale

"Il Portogallo è uno dei paesi latini che il Cielo ha meglio preservato dalla volgarità. Le ragioni di questo fatto mi sfuggono. Se siete sensibili al motivo economico potrete attribuirle a mancanza di capitali che permettano di creare industrie e di sfruttare il policromo mantello di troppe terre; se siete psicologi e moralisti osserverete che dovunque esiste una tradizione cattolica è frenata la corsa al meccanicismo e alla vita intensa; se siete modernisti e attivisti direte che il benessere porta con sè inevitabilmente un certo appiattimento, ma è sempre da preferirsi alla nobile muffa delle nazioni "depresse". Sia come si voglia, resta la constatazione che qui sopravvive qualche bene che le nazioni poste alla frusta dal progresso hanno ormai perduto di vista. Lo stesso insegnamento si porta via dalla Grecia, prova evidente che dove è passata la grandezza un cedimento totale non è più possibile. (...) Siamo in una delle ultime classiche riserve di Strapaese, questa è la verità: in un angolo del mondo dove non esistono confini tra regalità, familiarità e indigenza, e dove la misura delle cose è ancora umana."

Eugenio Montale
"Prose narrative"

mercoledì 19 novembre 2008

Oggi un Dio non ho

Sentivo solitudini, l'ulivo del Getsemani
E accendersi le voci dentro la città
Le croci che non porterò: oggi un Dio non ho.
Madonna per la via non andar via che mi perderò...
Lascio il gregge, io
Oggi un Dio non ho
E la tua legge qui non rispetterò
Resta dove sei, negli abissi miei non ti cercherò
Oggi un Dio non ho

Sentivo moltitudini, l'arrivo di altri popoli
E accendersi bandiere, feste inutili
Campane che non suonerò
Oggi un Dio non ho
Madonna madre mia non andar via che io morirò
Sono uomo anch'io
Oggi un dio non ho

Dentro un vortice nuvole scoppiano e il sole cade giù
E ho bisogno di aiuto e non c'è che da vivere
Esistere
Giorno dopo giorno ancora non mi arrenderò
Oggi un Dio non ho
Sono morto anch'io
Se oggi un Dio non ho
E nell'Amore sì io rinascerò
Chissà dove sei
Negli abissi miei ti ritroverò
Ma oggi un Dio non ho

[Raf]

lunedì 29 settembre 2008

Cose tristi...


Signore e Signori,

il tipico umorismo italiano...

Ridete Signori

Ridete...

sabato 27 settembre 2008

L'uomo e il Sublime

Vedendo ieri il bellissimo reportage di Iacona su raitre sull'Afghanistan non posso che rattristarmi nel vedere quei posti meravigliosi scolpiti dalla luce e dal vento, quelle montagne disegnate da una mano divina, che farebbero sognare qualsiasi poeta ridotti a campo di battaglia. Fortezze isolate, gente armata, elicotteri in quei cieli infiniti. E in tutta questa meraviglia della natura l'uomo non ha di meglio da fare che spacciare oppio, droga e farsi la guerra. Il documentario, molto bello, mi ha suscitato profonda delusione. E' come se vedessi due entità distinte, da una parte l'uomo intento a fare il male e dall'altra la beata e inerme natura.
E' davvero incredibile.
E sì perchè quando si fa una guerra molte volte si dimentica del campo di battaglia, che di solito è di una bellezza sconcertante. Il povero Afghanistan magari sarà ricordato per i talebani o altre brutte cose, così come il Pakistan, l'Iran o l'Iraq, dimenticandosi delle meraviglie naturali che hanno. Il disegno divino, quella natura dolce e aspra al tempo stesso ridotta a triste campo di battaglia. Vedevi l'uomo nella più totale solitudine con un mitra in mano (!!!), e tutt'intorno un sublime infinito. Ho sentito un sentimento di rigetto, di incredulità, ma si sa che la guerra è guerra... Chissà se qualche militare avrà sentito quello che ho provato io?
C'è un duplice crimine: a Dio e al suo creato. Forse il cuore e l'anima degli uomini un giorno potranno sentire l'assurdità del loro agire.
Quanta vergogna a essere uomo.

sabato 20 settembre 2008

Mitico!!!

"Non sono il migliore del mondo,
ma penso
che nessuno
sia migliore
di me".

(José Mourinho)

mercoledì 10 settembre 2008

Scrivono proprio tutti...

Un libro molto poco brillante. Ecco il mio giudizio su Generazione Erasmus di Davide Faraldi. Lavorando in libreria ne vedo un po' di tutti i colori e mi sto sempre più accorgendo della scarsa qualità di romanzi di giovani autori che non si sa come arrivano alla "celebrità" per poi spegnersi come neve al sole. Chissà chi ci mangia... Perchè anche uno che non legge normalmente si accorgerebbe della pochezza di questo romanzo, pieno di volgarità e costruito su una trama debolissima e una scrittura a dir poco elementare! L'ho preso in biblioteca, curioso del fatto che si basa su un'esperienza Erasmus a Nizza, come ho fatto io anni fa proprio in questa città meravigliosa. Fui preso da entusiasmo cercando di leggere qualcosa che mi facesse sognare quell'esperienza. E invece... Lo studente Erasmus diventa un povero cacciatore di fighe, meglio se straniere, sempre pronto a cazzeggiare e a cercare il modo per perdere tempo. Il libro è un lungo, tristissimo resoconto delle prede del nostro amico, il quale si interroga sui perchè più banali della vita cercando di rispondersi inanellando rapporti di ogni tipo, con una superficialità a dir poco imbarazzante. Non che io non sappia che l'Erasmus sia un periodo di "grazia ricevuta", ma mi sembra a dir poco inopportuno intitolare un romanzo così! Tra una trombata e l'altra si arriva alla fine con le pillole di saggezza del ragazzo che non trova lavoro e che manda a quel paese lo stato e la società... per poi accettare l'ultima tentazione femminile... Una tristezza assoluta! E dire che lui stesso nelle note finali ringrazia quegli editori che gli hanno rifiutato il libro perchè gli hanno dato quella rabbia utile ad andare avanti...
Purtroppo ne ha trovato uno che ha deciso di darlo alle stampe.... Sic! Strasic!!!!

sabato 9 agosto 2008

"Scaccia via invece quella sete di libri, se non vuoi giungere
a morte mormorando; bensì sereno veramente e grato
agli Dei dal profondo del cuore".

(Marco Aurelio)

Lascia il tuo cuore scoppiare finalmente,
cedi, gemma, cedi.

Lo spirito della fioritura s'è abbattuto su di te.
Puoi rimanere ancora bocciolo?

[Rabindranath Tagore]

lunedì 14 luglio 2008

Paolini unico!

Credo che uno spettacolo di Marco Paolini sia davvero un'esperienza unica nel panorama italiano. La verve, l'intelligenza, le capacità oratorie fuori dal comune, la cultura e il genio di tenere sempre il filo col pubblico lo rendono davvero inimitabile. Ieri sera per la prima volta ne ho avuto la possibilità, in occasione di una serie di incontri organizzato dal comune di Modena al Parco Ducale. Inutile dire come fosse strapieno, con persone in piedi anche a lunga distanza. Lui ci ha sciorinato uno spettacolo da "One Man Show" sulla società italiana dalla fine dei '70 fino agli '80, con ovvi richiami all'oggi e ai problemi di casa nostra. Il teorema di Paolini prende spunto dalla figura di Margareth Thachter, governatrice dell'Inghilterra per 11 anni, che avrebbe causato l'inizio del cambiamento sociale in Europa, portando il credo vincente reganiano. Interessante il fatto che dalla fine dei '70 Islam con Khomeini e Occidente si separano definitivamente. E' un fiume in piena Paolini e recensire un suo show è veramente cosa ardua dal momento che si spazia dalla politica, alla società, alla storia e alla scienza con competenza e lucidità. Tantissimi i temi affrontati, in modo spesso ironico e con un po' di dialetto veneto che diverte sempre...
Di sicuro non si può uscire da uno spettacolo simile senza sentirsi bombardati e stimolati all'azione, al capire, al cercare di non subire passivamnete tutto quello che ci propina la società di oggi. Commovente la lettera di un lavoratore veneto spedita all'Inail che descrive l'incidente sul lavoro alla fine dello spettacolo. Così come fanno riflettere i tanti collegamenti che Paolini propone riguardo la nostra vita quotidiana, il lavoro, la politica e il futuro che ci aspetta.
Quello che ne viene fuori è soprattutto l'immagine della nostra Italia, di com'era e di com'è e per giovani come me fanno riflettere le direzioni che hanno preso certe cose.
Ci sarebbe tanto da dire, ma forse è meglio vederlo di persona.

martedì 17 giugno 2008

Oh Oh Mr. Cairns!

Non è bello sentirsi apostrofare come "greasy waps" vale a dire terroni unti o roba del genere. E' quello che ha detto un membro del Parlamento gallese in un programma televisivo inglese alla domanda su quale squadra degli Europei facesse il tifo. Quest'uomo ha dato varie definizioni alle squadre e a noi ci ha appioppato nientemeno che questa definizione. Subito dopo il conduttore in vero stile British ha chiesto e ottenuto le scuse da parte di Cairns, il quale il giorno dopo si è dimesso chiedendo scusa agli italiani, Paese che dice di adorare...
"I have the utmost respect for Italy and Italian people but accept that my comments, no matter how inadvertent, were unacceptable."
Alun Cairns AM
La storia mi ha dapprima fatto arrabbiare, poi ho apprezzato il modo ultra-veloce di sistemare la cosa. Lui stesso ha capito di aver sbagliato di grosso e ha dato le dimissioni. Mi viene da pensare a cosa avrebbe fatto un politico italiano... Quante ne abbiamo sentite in questi anni, una su tutte la "bomba" di Calderoli ai Paesi islamici che provocò tanta indignazione in Libia. Ecco, il prode Calderoli è sempre lì in Parlamento!!!
Anyway, resta incredibile la leggerezza di alcuni politici nell'apostrofare questo o quello. E pensare che Cairns è impegnato nella lotta contro il razzismo e la discriminazione...

lunedì 9 giugno 2008

Poesia

Ho scritto qualche poesiola ultimamente, su una panchina in un parco o in qualche altro posto che non ricordo...

La luce di un tramonto
può salvare il mio momento.
La natura schiacciata
dalla follia umana è
la sola forza di
cui abbiamo bisogno
su questa Terra.
In attesa di Dio.
§
Poesia è discernere
il passato,
è salvare il
momento,
è sperare
in eterno.
§
Attendere l'amore
è cercarlo in
ogni momento.
§
Luci soffuse ora
nello scrivere del
mio presente.
Non arriva il momento
in cui il mio destino
prende forma e
con forza
mi spinge verso la mia vita.
Lasciarsi andare
all'eterno errore,
è questo forse
il mio destino.

A Creta!!!


Ho deciso per Creta.

Sarà la prima vacanza Lastminute della mia vita e non so se dire "spero anche l'ultima". Sono un aficionado del fai da te, del campeggino sul monte o su un'isola sperduta, del prendere 2 aerei per pagare meno, ecc. Vedere che un'agenzia ti organizza in 10 minuti un viaggio mi è nuovo e mi suona strano... Comunque quest'anno avrò poche vacanze e una di queste sarà nella splendida Creta, prima volta in vita mia che affronterò da vicino la mitica cultura greca, tanto decantata e conosciuta. Immagino le caprette sui monti, il sole accecante, i turisti di ogni tipo e razza, gli hotel lussuosi, le rovine di un passato incredibile, ... ma in effetti non mi sono mai interessato appieno alla Grecia e alla sua enorme cultura, ho sempre amato bighellonare a Occidente o a Nord, forse perchè assomiglia tanto al nostro Sud e non vi ho mai visto tanta differenza. Se vai in Sicilia resti esterrefatto dalla Valle dei Templi di Agrigento, Selinunte, Megara Iblea, ecc. ed è già Grecia. Ho comunque l'impressione che ogni occidentale debba conoscere bene la cultura greca, madre di tutto, nonostante oggi la Grecia è schiacciata dal suo immenso passato ed è solo uno staterello europeo poco influente. Una settimana è poco, ma spero mi illumini per i tanti giorni lavorativi che poco ti danno a livello umano, figurati a livello culturale...

υποδοχή

giovedì 15 maggio 2008

Sulle colpe occidentali

Tra i libri che ammasso mensilmente sul mio tavolo, presi dalla biblioteca di Modena ce n'è uno che mi piacerebbe divorare, ma che forse farà la fine dei tanti che prendo e che restituisco senza averli aperti... (non chiedetemi il perchè, sic!...). Si tratta di un saggio edito da Guanda di Pascal Bruckner, polemista e saggista francese, il cui titolo già dice molto: "La tirannia della penitenza". L'ho scoperto in qualche recensione di quotidiano e mi ha subito interessato. Il buon Pascal è già famoso per aver pubblicato qualche anno fa un libro molto provocatorio ora riedito sempre da Guanda: "Il singhiozzo dell'uomo bianco". In entrambi i lavori si affronta l'originale presa di posizione di un occidentale che guarda al senso di colpa nei confronti del Terzo Mondo come una sorta di masochismo (è anche il sottotitolo del libro), di eccessivo e severo giudizio riguardo popoli che hanno in fin dei conti problemi che noi abbiamo superato da un pezzo. Questo senso di colpa proveniente dal periodo coloniale ha in pratica impedito alla storia e all'opinione pubblica (anche religiosa) europea di vedere con occhio limpido la realtà della colpa. E riprendendo le ultime righe dell'introduzione "il mondo intero bussa alla porta dell'Europa, vi vuole mettere piede proprio quando quest'ultima si macera nella vergogna di sè. Scopo di questo libro sarà quindi capire questo paradosso, descrivere la nostra decadenza morale e offrire gli strumenti teorici per porvi rimedio." Un libro molto interessante per tutti coloro che vogliono andare a fondo alla crisi della nostra identità occidentale.

venerdì 9 maggio 2008

Dichiarazoni salate

Ci risiamo anche quest'anno!

Dichiarazione dei redditi!!! La novità, e che novità..., in pieno stile italico è che per prenotare un appuntamento per la compilazione della dichiarazione ed eventuale consulenza c'è un numerillo telefonico con tante cifre e tanti scatti... Dopo averlo composto c'è una voce meccanica che ti guida e ti chiede ogni cosa e tu a rispondere. Il problema, ovvio..., è che il servizio si paga e sono tanti i minuti che servono per arrivare ad avere uno straccio di appuntamento! Così, dopo aver regalato un po' di euro alla vodafone, mi decido ad andare all'agenzia delle entrate di Modena per evitare il telefono. Solito casino da uffcio pubblico, ho pensato per un attimo che erano tutti per il 740! Il tipo della receprion mi dice che per avere un appuntamento bisogna comporre quel fatidico numero e io, ormai svezzato a queste cose, vado dritto al desk dell'anno scorso, dove avevo chiesto gli stessi lumi, incredibilmente senza fila e con una tipa tutt'altro che affaccendata... la quale dopo aver sentito che ho mal...di telefono, chiama la sua titolare, che forse si stava sbattendo in qualche ufficetto e che con grande naturalezz, eleganza e serenità mi DA' l'appuntamento. Tempo totale: 5 minuti. Con anche fotocopia dell'appuntamento. Penso proprio che complicare le cose sia ormai un uso e costume italiano e non mi si venga a dire che vai telefono si permette alla gente di velocizzare la pratica. Al giorno d'oggi sprecare soldi e ragalarli a chi è già con la pancia piena non è simpatico...

martedì 29 aprile 2008

Pensierino politico

Onestamente sono sorpreso dalla disfatta totale del PD alle elezioni politiche e comunali. Perdere ci può stare ma così... Si prevedeva una vittoria di Berlusconi ma non in questi termini, così come si poteva immaginare una sconfitta di Rutelli come sindaco di Roma ma non così evidente, ad opera poi di un Alemanno che rappresenta sì il PDL, ma che non è romano doc... La cosa poi sconcertante è l'ammissione quasi senza attenuanti degli esponenti della sinistra italiana, a cominciare da Veltroni stesso, il quale sembra un eterno secondo, di quelli che ti rispondono a capo chino ammettendo di aver perso. Ma non si può affrontare la politica così! Da una parte ci sono dei guerrieri col coltello fra i denti pronti a sfruttare ogni minimo errore, dall'altra un branco di bonaccioni mesti e modesti che non dimostrano di sapersi proporre con convinzione e forza. Insomma da troppo tempo mi sembra che le forze in campo siano squilibrate e che se la sinistra non saprà cambiare soprattutto il modo di affrontare i problemi, il distacco non potrà che allargarsi sempre più. Credo non sia un buon segno il fatto che il Paese abbia così fortemente dimostrato la sua posizione, sa molto di "scegliamo perchè speriamo", ma non si può comunque dare torto a un popolo italiano sempre più in preda a depressione e povertà. Siamo su un precipizio, ma contunuiamo a non vederlo, tranne chi sa già di essere diventato povero in questi anni.

Balotelli, nero Italia!

Il calcio in Italia non è il massimo della simpatia e lo sappiamo, anche se ora le cose sono un po' meglio di prima. Nonostante questo è un'azienda che tira sempre molto, una delle più forti in Italia e gli interessi sono sempre consistenti. Non lo seguo più come prima, ma di tanto in tanto un occhio glielo do' ancora. E in questi ultimi tempi c'è un giocatore che più di tutti ha catalizzato la mia attenzione: Mario Balotelli.

Si tratta di un ragazzino nero di poco più di 17 anni che è riuscito nell'impresa di scalzare dal posto titolare giocatori ben più conosciuti e famosi, proprio nel momento in cui la sua squadra, l'Inter campione d'Italia, si sta giocando lo scudetto! Insomma nel momento clou. In Italia è difficile vedere giovani o giovanissimi giocare in prima squadra, ma in questo caso l'allenatore Mancini è stato molto coraggoiso e lungimirante, Balotelli nonostante la giovanissima età sta dimostrando di essere una grande promessa.
Ma c'è un'altra cosa che mi incuriosisce di lui, il suo accento bresciano anche se ha origini ghanesi!!! Difatti è nato a Palermo ed è stato adottato da una famiglia di Brescia che gli ha permesso di crescere bene. Sarà il mio interesse per le società multietniche e il piacere di vedere un'Italia plurirazziale, ma sarò molto felice di vedere il suo faccione nero in nazionale! Perchè uno con le sue qualità prima o poi ci finirà! E canteremo tutti insieme l'inno d'Italia, magari coi padani...

giovedì 24 aprile 2008

Home Sweet Home!!!

Traslocare che peso!

sto ultimando il trasferimento da Nonantola (MO) a Castelfranco Emilia (MO) e ne sono felice!!! non è il primo che faccio ma ogni volta la fatica è notevole, pacchi di qua pacchi di là e la roba che sembrava poca diventa impensabile!! Chi di voi ha tanti libri? beh io ne conto talmente tanti da vergognarmi un po' quando penso a quanti pochi ne ho letti per davvero... una montagna di libri ancora profumati... e si capisce a cosa ho pensato in questi anni... ma ora devo fare tutti quei lavoruncoli che non mi hanno mai interessato!!! Aggiustare porte, finestre e attaccare mensole non mi esalta...e pensare che non ho neanche il trapano!!! Eh sì la vita è proprio una cosa concreta...e la filosofia va', a volte, a farsi fottere...

Ma ritrovarsi la sera nel proprio appartamentino nuovo nuovo mi garba molto!!!

lunedì 14 aprile 2008

Che tortura...

Ebbene sì!

sono andato a votare...ma come colui che non sapendo che fare, sotto la pioggia e ramingo ha fatto qualcosa per riempire la domenica sera...
Ancora al voto e poi chissà se durerà il governo?
E le esigenze degli italiani?
E le promesse di Veltrusconi?
Onestamente credo che la maggior parte degli italiani abbia affrontato il voto con molto scetticismo, da entrambi gli schieramenti ci sono personaggi triti e ritriti e il nuovo che avanza è davvero un'illusione.
Ho svolto il mio ruolo di cittadino sebbene non avessi le idee chiare?
Il mio voto servirà comunque a qualcosa?
Mi sentirò più interessato agli affari pubblici?
Non lo so...
Vediamo stasera...

giovedì 6 marzo 2008

Al voto, sic!

Elezioni...ancora!!!

e non saper per chi votare...
se il problema persiste chiamare il medico... ma qui sono anni che non ho voglia di votare!!!
che devo fa??!?!?!?!?!!
lo so ... è uno sfogo patetico ma vi assicuro che mi sono sempre stato interessato alla politica, mi è sempre piaciuta. la pochezza delle idee e degli uomini è disarmante, al punto che mi viene da pensare se ha senso ancora interessarsi alla politica in Italia. Non amo Berlusconi, non mi attrae Veltroni, non mi esalta Casini, mi deprimono gli altri...
Insomma alla fine sceglierò il "belloccio del centro", dopo che ha avuto le palle per andarsene dal Berlusca e dopo aver inserito nelle sue fila la Borghese, grande donna e grande scrittrice. Ma non mi fa impazzire... anzi...

Povera Italia...povero me!

lunedì 25 febbraio 2008

Ai Confini del Paradiso


Ho visto un gran bel fim ieri sera: "Ai Confini del Paradiso" del regista turco Fatih Akin. Non è sempre facile trasmettere emozioni e devo dire che questo film riesce nell'intento di soddisfare appieno vari palati. Costruito su storie molteplici e con personaggi che si intrecciano nelle varie vicende, ha nei cambiamenti geografici una delle sue caratteristiche. Dalla Germania alla Turchia andata e ritorno. Si parte con un anziano turco che per non sentirsi solo decide di "assoldare" una prostituta turca nella città di Brema; il figlio Nejat, bravo professore di tedesco universitario che lascia tutto per una libreria a Istanbul; la figlia della prostituta attivista di un movimento politico reazionario in Turchia che scappa in Germania per non essere presa e va' alla ricerca della madre; la storia d'amore lesbico tra Lotte, giovane universitaria tedesca e Aymat, la figlia della prostituta; ecc. In mezzo varie uccisioni e un finale pieno di luminoso perdono e di saggezza. Tanti gli spunti di discussione: la globalizzazione, i rapporti omosessuali, le difficoltà genitori-figli, la povertà, gli ideali, i valori e non ultimo la redenzione. Il tutto ben orchestrato, senza momenti di calo di intensità. Ve lo consiglio vivamente!!!

martedì 19 febbraio 2008

Caravaggio su Rai 1

Non è mai facile vedere un buon programma alla tv italiana, ma ammetto che da quando Gianni Riotta è diventato direttore di Rai1 le cose, almeno per il primo canale nazionale, sembrano davvero cambiate. Il tg1 è finalmente migliorato, con interviste durante la trasmissione, ospiti in studio e collegati (addirittura Ligabue ha cantato un pezzo del suo ultimo successo) e nuova veste grafica. Ma la vera notiziona è che c'è spazio anche per la cultura! Nel tg1 Riotta ha introdotto la rubrica Benjamin dedicata ai libri (che bello!) e, udite udite, Benigni in prima o seconda serata con la sua Divina Commedia che tanto successo sta avendo. Ieri sera mi sono imbattutto in una bellissima fiction in prima visione dedicata a Caravaggio. Ripercorre le tappe essenziali del grande pittore lombardo, godibilissimo, semplice e ben interpretato da Alessio Boni, con la partecipazione anche di Elena Sofia Ricci. Ho amato e amo tuttora la sua pittura e penso che spettacoli simili andrebbero incentivati! Non è difficile creare un buon servizio ai telespettatori, che pagano il canone, e che hanno fame di cultura. Su canale 5 c'era il Grande Fratello...
De Gustibus

giovedì 14 febbraio 2008

Petrarca

Mi lascio trasportare da questo meraviglioso sonetto (189) del Divino Petrarca...

Passa la nave mia colma d'oblio
per aspro mare, a mezza notte il verno,
enfra Scilla et Caribdi; et al governo
siede 'l signore, anzi 'l nimico mio.

A ciascun remo un penser pronto et rio
che la tempesta e 'l fin par ch'abbi a scherno;
la vela rompe un vento humido eterno
di sospir', di speranze, et di desio.

Pioggia di lagrimar, nebbia di sdegni
bagna et rallenta le già stanche sarte,
che son d'error con ignorantia attorto.

Celansi i duo mei dolci usati segni;
morta fra l'onde è la ragion et l'arte,
tal ch'incomincio a desperar del porto.

mercoledì 13 febbraio 2008

Multicolor

Sono diversi gli aspetti sociologici mutati in Italia da qualche anno a questa parte. Non che voglia annoiarvi in chissà qual modo, ma da umile osservatore in un Paese che sembra preferire le discese alle salite mi sforzo sempre di vedere i lati positivi o almeno speranzosi. Ammetto di essere sempre stato affascinato dalle società multiculturali. Ricordo i primi viaggi a Londra o a Parigi da ragazzino, dove notavo per la prima volta persone di altre continenti risiedere da anni in Europa. Erano belle sensazioni, di curiosità e di apertura. Ovvio che sappiamo tutti i disagi che tante persone immigrate da noi da paesi poveri hanno portato, ma cerco sempre di vedere il lato più pittoresco della faccenda. Quel crogiuolo di facce diverse nelle strade cittadine mi affascina sempre e mi fa sentire davvero nel mondo. E' una bella sensazione pensare che anche da noi ci sia spazio per altre culture, tra l'altro senza aver avuto chissà quali colonie alle spalle! Significa che molti scelgono l'Italia come posto per crescere i propri figli, per sperare in un futuro migliore, per cercare la stella cometa. Vedere sempre più coppie miste è un effetto nuovo in questo Paese, di cui non si parla mai abbastanza, magari non vi si trova interesse o semplicemente non fa notizia, ma anche nelle più piccole città del nord ci sono sempre più famiglie che generano figli di razze miste, splendidi bambini portatori di civiltà diverse. Sentirli poi parlare con l'accento bolognese o modenese, veneto o lombardo fa sorridere, ma al tempo stesso mi riempie di orgoglio perchè penso che anche da noi ci sarà una società pronta (e aperta?) al diverso.
In questo Paese indolente, problematico, provinciale e nervoso è difficile dar peso a cose simili...

giovedì 31 gennaio 2008

L'Italia che non legge


Lavorare in libreria è capire quanta poca gente legge libri in Italia a discapito dell'elevata produzione. Non sembra, ma le pubblicazioni sono sterminate e le novità riempiono gli scaffali ogni settimana. Ma per chi? Al massimo per qualche pensionato annoiato o per qualche giovane universitario o per qualche insegnante. Insomma è da quando lavoro in libreria, non da molto, che sto toccando con mano la scarsità del parco lettori in Italia e la cosa mi sconvolge... Non che non lo sapessi, ma vi garantisco che essere circondato da splendidi libri profumati per tutti i gusti e vedere la miseria di clientela è imbarazzante. Non so cosa si possa fare per invogliare gli italiani a leggere, onestamente non lo so. Ma molte iniziative editoriali non hanno prodotto granchè... Propongo di abolire la tv, dimezzare i quotidiani ed eliminare i computer. Che ne dite?

Ma lo so che non basterebbe...

Ahimè.

Ahinoi.

giovedì 17 gennaio 2008

Povera Italia

Credo che quello che accade in Italia in questo periodo ha dell'incredibile! Da un lato le montagne di spazzatura della Campania che fanno inorridire il mondo intero, dall'altro lo scandalo inverosimile dell'oltraggio al Papa da parte dell'Università della Sapienza di Roma. Cosa ci deve far più vergognare noi poveri italiani? Sulla prima ogni commento appare davvero insufficiente, nel senso che se è vero come è vero che il nostro è uno stato all'avanguardia non si può neanche immaginare uno scempio del genere. Le parole in questo caso sembrano lacrime per la defunta reputazione della nostra nazione. L'obbrobrio di quei sacchi imputriditi fa restare senza parole...

Sul secondo orrore bisognerebbe aprire un confronto approfondito. Viviamo in una società dove la ragione egoista viene scambiata per ragione illuminata, dove basta essere uno scienziato o un misero professore per sentirsi in dovere di accantonare il sacro e deridere il divino, dove le ideologie anarchico-comuniste la fanno ancora da padrone negli ambienti del sapere, dove allontanare il Papa e accettare i brigatisti è comunque un gesto intellettualmente coraggioso nonchè dovuto. Insomma il vero dramma di questo Paese è che sono molte le volte in cui si va' oltre il limite della normalità senza che ci sia una massiccia risposta di sdegno da parte delle autorità politiche o della popolazione.
Come ci ha battezzato il New York Times sostenendo che siamo rattristati, depressi e senza futuro. Si vede anche e soprattutto da questi scempi.