giovedì 20 dicembre 2007


Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu che i Vati da lungi sognar, tu che angeliche voci nunziar, luce dona alle genti, pace infondi nei cuor! luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu di stirpe regale decor, Tu virgineo, mistico fior, luce dona alle genti, pace infondi nei cuor! Luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu disceso a scontare l'error, Tu sol nato a parlare d'amor, luce dona alle genti, pace infondi nei cuor! Luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!

Buon Natale


A sweet Merry Christmas to everybody!!!
Joyeux Noel !!!
Feliz Natal!!!
Feliz Navidad!!!
Un caro augurio di Sereno Natale a tutti. Che Gesu' vi protegga da ogni male!

Il desiderio del possesso

Pacchi di qua gente di là...

un mondo ai piedi dei regali chi l'avrebbe mai detto?! Ogni anno solita storia, maledetta storia... E i poveri? E il messaggio di Cristo?
Sto dicendo un mucchio di banalità lo so, ma non credo che si possa fare altro vedendo le espressioni delle persone alla ricerca del colpo a sorpresa, del regalo della vita. Almeno c'è la luce di fare qualcosa per qualcuno si dirà, quindi ci dobbiamo accontentare... Chissà se un giorno Natale sarà la norma e non solo un misero giorno di calendario. Vedere la gente felice per i regali non è interessante, è bello vedere la felicità sui volti, scatenata da un oggetto qualsiasi che deve essere donato. Chi lo fa perchè ci crede, chi perchè si deve, che per farsi vedere.
In fondo Natale è tutto questo e ancora di più.
Anche senza Dio.
Oh, mio Dio!

lunedì 10 dicembre 2007

Stop thinking...


sembra Kety da piccola
che amore...


Ma chi l'ha uccisa?

Sparare a zero sulla società di oggi è un po' come farlo sulla croce rossa. Molti magari se ne infischiano, ma ormai dovunque si vada a parare si finisce per rimanere delusi quando non scandalizzati. Le trasmissioni televisive domenicali per esempio sono più che un fervido esempio di disperazione, di totale mancanza di controllo da parte di chi dovrebbe. E' inspiegabile assistere a spettacoli di pessimo gusto senza almeno sperare che chi potrebbe almeno cercasse di fare qualcosa. E invece niente... il nostro è il Paese della non speranza, dove è inutile perchè, impossibile per come... Come se non bastasse ci sono casi apparentemente inspiegabili che finiscono per sfamare l'avida voglia di share dei nostri cari giornalisti televisivi, i quali come rapaci finiscono per ricavarne oro in qualunque modo. Così i casi di Erba, Garlasco e ultimo Perugia diventano puntate estremamente thriller alla ricerca del particolare perduto.
Ammetto che anch'io sono preda di questa moda, indubbiamente i gialli sono sempre interessanti da seguire, ma mi chiedo come mai in questi anni ci siano stati tanti casi nei quali le forse dell'ordine e della giustizia "non ci hanno capito una mazza", trasformando le vicende in soap opera per la tv. E' strano pensare che ragazzi poco più che adolescenti possano essere stati così bravi da compiere delitti perfetti e impenetrabili ai più smaliziati giudici. Onestamente è un po' troppo curioso... a meno che la razza umana si stia specializzando sempre più in queste cose...
E' questa la vera terribile notizia?

martedì 4 dicembre 2007

La strada della vergogna

L'ora dello sconcerto non arriva mai.

E' da tanto ormai che la via Emilia è popolata di notte e di giorno dalle celebri lucciole. Il non scandalizzarsi per culi e tette al vento non è una buona notizia. Vedere delle belle bambine salire su macchine di uomini di ogni età stringe il cuore. Ma questa è la realtà. Se ne parla alla tv e sui giornali da tempo ma vi assicuro che fare la strada di notte o di sera mette un senso di sconfitta, come se tutti in fondo stiamo perdendo. Perchè permettere che la nostra società arrivi a questo senza che nessuno faccia qualcosa significa aver perso terribilmente. Non ci sono parole per descrivere lo schifo quotidiano. Una recente trasmissione di Santoro ha focalizzato la questione e mi ha fatto accaponare la pelle.
Ma è il senso di sconfitta umana che regna sovrano.

giovedì 29 novembre 2007

Onore a te


Che l'amore possa raggiungerti ovunque
o mio sovrano
perso nell'aere di mille parole
al vento,
nel mare.

Il presente d'assenzio
imbriglia il tuo sospiro,
così pesante e monotono.

Nella vita che non vuoi
non puoi più partire
costretto ad accettarla
e a masticarla
come non sai
come devi e basta.

Ogni mattino
cerherai il sole
che hai perso la sera.

E,
trovandolo,
vivi.

Stop thinking...




mercoledì 28 novembre 2007

In ricordo di Enzo Biagi


Si fa sempre in tempo a ricredersi sulle persone o quantomeno a conoscerle. Sono stato scosso dalla morte di Enzo Biagi. E' un po' come se all'improvviso ti rendi conto del reale peso della persona e finisci per capire tutto in un botto. Non che la figura di Biagi non sia mai stata presa in considerazione dal sottoscritto intendiamoci, ma è vero che quando certe persone ti vengono a mancare è come se all'improvviso senti tutto quello che hanno rappresentato, coscientemente o meno, per te. Una cosa simile l'ho provata con la scomparsa di Giovanni Paolo II, ovviamente in misura molto più forte.
Perchè Biagi?
Onestamente non per averlo letto o seguito più di tanto, ma per quella sua bolognesità serena, semplice e perbene che tanto si avvicina a quella di mio nonno e che oggi è tanto difficile vedere a Bologna e dintorni. Non so se ha combinato qualcosa di male, ma anche solo questa caratteristica mi ha commosso e mi sono sentito stretto a lui e a chi lo voleva bene. Credo che per questa Italia così sempre più superficiale perdere gente così sia davvero una brutta cosa.
Il ricordo di Biagi alle figlie e alla famiglia e soprattutto quella frase in punto di morte - "si sta come d'autunno sugli alberi le foglie, ma tira un vento forte" - mi stringe il cuore e mi piace pensarlo nella serenità più celeste.

lunedì 22 ottobre 2007

Mai dire Mai!


Ammettiamelo! Non fosse per il pericolo che poteva rovinare la fontana, la trovata del vandalo non è poi da scandalo. Pensate a tutti quei turisti che all'improvviso si sono visti l'acqua diventare rossa! S. Gennaro? Miracolo? Noooooooo.... solo un burlone capitolino che ha fatto un qualche cosa che forse passerà alla storia. A me è sembrato comunque un atto simpatico dopotutto. Ovvio che se avesse rovinato il monumento staremmo qui a parlare in altro modo, ma la panzanata è stata memorabile! Penso alle facce dei turisti e un po' forse li invidio...
Chissà cosa si sono detti in quei momenti....
E voi che pensate?

giovedì 11 ottobre 2007

Nella bella Ferrara

E' stato un evento bellissimo non c'è che dire! Ferrara, la magica città estense ha ospitato alcuni dei giornalisti più importanti a livello internazionale, grazie alla manifestazione indotta dallo splendido periodico "Internazionale". Onestamente quest'anno non mi posso lamentare... Ho assistito a tante manifestazioni interessanti e devo dire che il mio è un messaggio ai pelandroni che non sanno mai cosa fare e non capiscono che le occasioni, se si vuole, si trovano eccome. Questa era da leccarsi i baffi e purtroppo ho partecipato solo alla serata di sabato, dove tra gli altri ha parlato Arundhati Roy (autrice de "Il dio delle piccole cose").
Credo che la rivista abbia fatto colpo, non pensavo arrivasse tanta gente, tanto che il cinema dove c'erano gli incontri era stipato fino a fuori l'entrata. L'occasione è stata propizia anche per vedere Ferrara e vi garantisco che è una bellezza! Era da tempo che non ci andavo, anche perchè il clima non è dei migliori... ma l'aura nobile della città resta nonostante tutto. E' proprio vero che chi nasce di sangue blu...

Sempre su "Traversate" (4)

Magistrale schizzo di Beirut al mattino.
"Fi-l-sobh, all'alba. Mi ero svegliato molto presto, per scoprire la città sotto un altro aspetto. Avevo bisogno di avvertirne le pulsazioni, di sentirla scrollarsi, riprendere vita. Camminavo senza meta, svoltando a sinistra, ritornando indietro, andando di qua e di là, guidato solo dal ritmo dei miei passi. La forma della città, completamente avvolta nella densità della notte, non si vedeva. Isolati sparsi, cumuli di buio sul granpavese delle mie traversate, come riuscire a orientarmi? Non importa, l'oscurità non m'impedisce di vedere quel che al momento non cerco. Con i sensi all'erta, posso indovinare al tatto le asperità della città, sentire la brezza fresca che viene dal mare, e soprattutto posso ascoltare. Ascoltare quel canto sacro che sfida il caos della città. Sale lentamente, attraversa la notte e chiama il giorno. Sordo, al principio, grave, quasi cavernoso, cresce, sale, si gonfia per diventare poi fluido, leggero, quasi trasparente. Le variazioni della voce rivelano un mondo che, fino ad allora, sembrava inaccessibile. Canto sacro, mondo divino, che si lascia intravedere d'improvviso tra gli arcani della città profana."

mercoledì 10 ottobre 2007

Ingiustizie mediatiche


L'incredibile storia di Maddie McCann, la piccola inglesina che non si sa più che fine abbia fatto ha toccato il cuore di ognuno. Vivere in un mondo che produce simili abomini non è certo una bella cosa. E' da un po' che si assiste anche in Italia ad un interesse morboso della stampa nei confronti di casi del genere o di omicidi strani (Garlasco). Con Maddie addirittura abbiamo due polizie di due paesi diversi che si scannano a vicenda, i giornali di entrambi i paesi che sembrano fare a gara per spararla più grossa, i genitori che sembrano ipnotizzati da quello che succede. Credo che i media oggi hanno reso questi casi ancora più indecifrabili di quello che già sono. Se le notizie non trapelassero "di volta in volta" forse le inchieste potrebbero avere un persorso più spedito e i riflettori non farebbero apparire come fenomeni dei semplici avvocati, giornalisti o poliziotti. Oltretutto si fomenta nei malintenzionati la voglia di fare altrettanto con il rischio di trovarsi sempre più casi irrisolvibili.
Dopotutto il fatto, tragico e drammatico, resta quella splendida bambina che sembra essere sparita nel nulla.
In un mondo pieno di telecamere.

venerdì 28 settembre 2007

L'italia del pressapoco

Un libro, tante verità.

E' quello che sto scoprendo nello splendido lavoro di Raffaele Simone "Il Paese del pressapoco". Condivido tutto quello c'è scritto e invito tanti amici o semplici curiosi a leggerlo!
Perchè? Non si può dirlo in poche righe, ma penso sia prezioso per tutti quelli che non hanno capito ancora molto del nostro Paese e per chi pensa invece di sapere tutto. La massa di aneddoti e di elementi sulle abitudini degli italiani è, come si può percepire dal titolo, sempre a carattere critico. Ma Simone ci vede benissimo!!!
Come quando analizza gli stereotipi dei comportamenti più comuni degli italiani, dalla politica alla semplice cultura dei personaggi dei film (splendida la sua stangata ai presunti furbi illuminati di tanti film italiani...), passando per la nostra presunta generosità e per le nostre tante incapacità.
Così stangata dopo stangata demolisce tutte quelle caratteristiche del popolo italiano che per un motivo o per l'altro sono sempre state più o meno giustificate dalla massa, ma che all'estero sono sempre state viste, giustamente, come scandalose.
Magari quando l'avrò finito ne riparleremo...

I cartelli italiani


Lo ammetto.

Sono miope. Molto miope. In pratica se non ho gli occhiali scambierei una bella ragazza per un travestito, o il contrario... E proprio perchè sono miope necessito di una segnaletica adeguata, con caratteri più grandi e ben esposti. E' una delle tante cose che mi fanno arrabbiare in questo Paese: i CARTELLI STRADALI!!!
Voi direte: che ce ne frega! da buoni italiani... Ma forse un giorno, facendo le corna, dovrete mettervi anche voi gli occhiali e allora capirete!
Come qunado giri di notte e devi arrivare sotto il cartello per vedere (o sperare di vedere...) cosa c'è scritto. Come quando sei in autostrada ai 120 e proprio non riesci a leggere il cartello in mezzo alla siepe(!!!). Come quando c'è la nebbia di sera e fai una strada di campagna e ti sbagli e ti accorgi che il cartello c'era ma era tanto piccolo che non lo hai visto...
Insomma, perchè la cartellonistica italiana fa così schifo???
Possibile che anche paesi apparentemente più arretrati come il Portogallo hanno una segnaletica moderna e ben visibile? Perchè la nostra risale al dopoguerra e nessuno sembra che abbia intenzione di migliorarla???
C'è qualcuno che me lo può spiegare?
GRUNT


mercoledì 19 settembre 2007

Bisogno di Sapere

Quando ci vuole ci vuole... E' stato un festival della filosofia sublime quello che avevo anticipato in un mio post qualche giorno fa. Non pensavo si arrivasse a tanto. L'organizzazione, gli ospiti, la massa di gente, il tempo, gli argomenti... Tutto bello, tutto magnifico, da grande cornice. Un evento così rende grande qualsiasi città, figuriamoci la piccola e anonima Modena. Ancora ho negli occhi Bauman, Bencivenga, Ravasi, Augé e ovviamente il must, Jeremy Rifkin (foto). A giudicare dalla massa di giovani e meno giovani che ha letteralmente invaso la cittadina nella 3 giorni del festival si può dire tranquillamente che la sete di affrontare i grandi problemi e le grandi domande della vita resta di cruciale importanza anche al giorno d'oggi, dove la tecnologia e la scienza sembrano davvero dirigere ogni lato della nostra vita e creare il nostro orizzonte di continuo.
Non so dirvi quale conferenza mi sia piaciuta di più. Ognuna mi ha dato qualcosa e mi ha fatto riflettere. Certo che l'intervento conclusivo di Rifkin è stato particolare, come particolare è il tipo. Gli argomenti che tratta sono molto allarmistici ma reali, l'ambiente, l'economia, le differenze che separano gli stati, la fine del petrolio...

Sarebbe bello che questo tipo di festival, dove il pensiero è al primo posto, potesse essere ripetuto in tante altre città, magari cercando di tenere una sezione esclusivamente per un confronto dialettico col pubblico.

Rifkin dice che l'uomo è a rischio estinzione.

Il mondo ha bisogno di idee. Noi abbiamo bisogno di idee.

Compleanno!!!

E' sì......

SO' 32!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
TRENTADUE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

What ca I say?

older?...........

:-((((((((((((((((((((((((

giovedì 13 settembre 2007

Ma che bel Festival!

Credo che negli ultimi anni ci siano sempre più festival interessanti, di ogni genere. Mi ricordo che che quando Mantova creò quello sulla letteratura molti pensavano a una manifestazione a carattere locale. E invece... Un po' come quello che è accaduto col festival della filosofia che ogni settembre si affaccia tra Modena, Carpi e Sassuolo. Sembra strano che un tale fenomeno abbia potuto "attecchire" anche in una zona tipicamente industriale e provinciale come quella modenese. E invece... A guardare gli illustri studiosi che verranno anche a questa edizione c'è veramente da stropicciarsi gli occhi! Da Augé a Rifkin passando tra Bauman e Severino... Il meglio della filosofia, oserei dire mondiale! Sono già stato alla passata edizione. Tutto ben organizzato per carità, ma sembrava quasi che fosse troppo per una cittadina (anche abbastanza ignorante...) come Modena. Onore al merito comunque a queste realtà provinicali come Modena e Reggio Emilia che mi stanno sempre più sorprendendo con le loro iniziative culturali, sempre ottimamente organizzate.
See u at the Festival!

lunedì 3 settembre 2007

Salema

Tra le meraviglie dell'Algarve c'è Salema, un piccolo e beato porticciolo di pescatori ancora lontano dalla massa di turisti che hanno invaso la regione. Se un giorno ci andrete...mi ringrazierete! Qui c'è l'Algarve più autentico, dove gli sguardi dei pescatori sono scolpiti nelle onde dell'oceano e la sanno lunga... Dove la brezza marina arriva fino alla fermata del bus... Dove le stradine sono silenziose e si sentono le voci nelle case... Dove il silenzio regna (per una volta...) sovrano, lasciando trapelare atmosfere uniche e autoctone. Passeggiare sul lungomare a fianco della spiaggia sabbiosa e incontaminata è un'emozione indescrivibile... Così come sentire i gabbiani e le voci dei bambini che si rincorrono...
Il paesino è minuscolo e ha solo una strada "principale", l'Avenida dos Pescadores. Percorrerla è come entrare nel cuore del vero Algarve, di quello di una volta, e mi ha dato di più di bighellonare in un qualsiasi centro turistico moderno della zona. Dato l'esagerato sviluppo di questi anni, forse anche Salema un giorno sarà piena di turisti inglese e tedeschi, ma spero vivamente che l'essenza del paesino possa durare in eterno!!!


Algarve and no words

Sono tornato dal magnifico Algarve...


non ho parole...

ma qualche foto...









lunedì 6 agosto 2007

See ya!

VADO IN VACANZA!!!!!!!
L'Algarve mi aspetta!!!!!

Spero facciate delle serene vacanze,
lontano da persone fastidiose, ritmi di lavoro,
stanchezza e ogni altra cosa negativa!!!

Un abbraccio a tutti
e...
see u next September!!!!!!!!

mercoledì 1 agosto 2007

Sempre su "Traversate" (3)

Ancora lo splendido libro di Fabre che mi ispira e mi fa sognare...
"Guarda l'Acropoli, piuttosto, e lasciati trasportare da ciò che gli abitanti dell'Attica chiamavano la >culla del sole<. Seguendo Iktinos nel suo periodo, ho trovato, in Sicilia, questo frammento che, ne sono certo, è suo: >Il cielo è la parte di mondo che aumenta quando la terra e il mare si incontrano per costruire il paesaggio della nostra vita<".
"Le mie traversate, però, non sono un'ascesi o un rifiuto del mondo, ancor meno un'idea. Solo un bisogno di erranza, una ricerca del >sentimento del diverso<, l'esigenza d'inventare continuamente dei peripli attorno a quel cerchio aperto sull'altrove che chiamo il mio Mediterraneo..."
C'è anche spazio per Charles Baudelaire:
"lanciatemi, forti trecce, come sa fare l'onda!
In te, mare d'ebano, vive un fulgido sogno
di remi e vele, d'alberi e di fiamme."
E questo meraviglioso schizzo di Alessandria d'Egitto:
"Guardando quelle case, la vita sulle terrazze, le donne che si parlavano da una casa all'altra, i bambini che s'inseguivano e giocavano nell'acqua, avevo la certezza di trovarmi nel Mediterraneo. Quell'interno di Alessandria mi era familiare. Non avevo bisogno di paragonare quell'angolo di città al tal paesino di pescatori italiano, spagnolo o provenzale; ero nel Mediterraneo."

mercoledì 25 luglio 2007

Il piccolo, povero Sud in mezzo al fuoco


Sud Italia.

Arrivo a casa alla sera, accendo la tv e vedo fumo e gente che urla, incendi, drammi effettivi e possibili. Niente male se penso che solo qualche settimana fa Napoli era sotto la spazzatura...
Sono onesto nel dire che in un'epoca così altamente tecnologizzata, con notizie che arrivano e che vanno alla velocità della luce, con il mondo ormai conosciuto palmo a palmo, beh, mi intristisce parecchio vedere le solite inadempienze del nostro povero Sud. Non ho più reazioni, è questo che fa male, non apprezzo quasi nulla del loro modo di affrontare i problemi (ma quando mai li affrontano???), dei soliti svarioni, delle lupare e di chissà cos'altro.
Vedere scene pietose come quelle che nell'estate del 2007, in un Paese civile come l'Italia (è ancora vero?), dobbiamo subire ogni giorno è veramente frustrante. Lo è in particolar modo per quegli italiani che col passare del tempo hanno saputo dare un senso al posto in cui vivono, si sono aperti alle novità, hanno cercato di aumentare le proprie conoscenze. E poi ti tocca vedere certe scene imbarazzanti, di gente che grida contro lo Stato che non è arrivato in tempo per liberarli dalle fiamme, le solite frasi tipo "Siamo uno Stato del terzo mondo" e via...
Ma chi è da terzo mondo? E soprattutto cosa stanno facendo per entrare almeno nel secondo? Urlare forse non porta a nulla, così come ammassare quintali di spazzatura senza prevedere l'inevitabile disastro. Mi rimane una sincera pena e sarebbe bello che si arrivasse un giorno a un federalismo, addirittura a una scissione dell'Italia dal suo povero e tenero Sud. In nome di tutte quelle persone che non ne possono più di vedere la propria nazione accostata a queste vergogne. E chissà quante ce ne sono...

lunedì 23 luglio 2007

Un film da ricordare

Un film stupendo, non c'è che dire.

Era da tempo che non vedevo un film tanto entusiasmante e gradevole. Fa ridere senza alcuna violenza visiva o sonora, nè tantomeno alcuna sconceria. E' proprio vero che le cose di una volta erano fatte meglio...
Quanti filmetti d'oggi possono reggere il confronto con "Hollywood Party"? Penso pochi... se poi andiamo in casa nostra coi fratelli Vanzina e Neri Parenti... oh my God!!! Senza nulla togliere a nessuno ci mancherebbe!!!
Ho riso di gusto! E' questo il grande successo, la notiziona di un afoso sabato sera passato controvoglia (eufemismo...) a Bologna. Un film dissacrante con un Peter Sellers grandioso, capace di far venire il mal di pancia (proprio così...) con gags simili a quelle di Mr. Bean, ma ancora più travolgenti.
Indubbiamente l'iniziativa del comune di Bologna di passare alcuni dei film più famosi del passato in piazza Maggiore è un successone come per gli anni passati. C'è tantissima gnete, i poveri cittadini bolognesi o gli extracomunitari di ogni latitudine, che si riuniscono in massa alla sera, facendo della piazza un punto di straordinario incrocio di razze.
I film sono in lingua originale sottotitolati in italiano, una vera e propria eccezione in Italia!
Da tenere a mente...

venerdì 20 luglio 2007

Che piacere Mr.Nyman!

In una serata afosa, nello scanario estivo di Piazza S. Stefano a Bologna, un ometto tracagnotto, bassotto, occhialuto e ansioso entra sul palco al centro della piazza. La sua orchestra è già pronta da un pezzo, gli occhi della gente sono solo per lui...

Ladies and Gentlemen: Michael Nyman!

La serata dello scorso mercoledì è stata semplicemente memorabile, anche per chi probabilemente non l'aveva mai sentito nominare. Per la prima volta nella mia vita ho capito cosa vuol dire ascoltare la musica direttamente dal maestro. Lui che dava le spalle alla platea, con il suo, SUO, piano. Quando suonava sembrava una lezione di musica, di vera musica. E guardavo le facce di quei ragazzotti meschini cresciuti con presunti cantanti che dovevano stare in silenzio, nel rispetto del volere del pubblico e di un artista VERO musicista.
Ammetto di non conoscere particolarmente Nyman, nel senso che non ho ascoltato molto a parte l'indimenticabile colonna sonora di "Lezioni di piano", ma sapevo che era un grande musicista. La sua capacità fuori misura di suonare il piano mi è sembrata tale che lo strumento sembrava letteralmente parte del suo corpo, padrone assoluto, totalmente capace di dirigere come e dove voleva le note, andando a colpire in pieno lo spettatore. Curiosi erano i volti della sua bravissima orchestra quando lo guardavano negli assoli... Il Maestro e gli allievi. I pezzi di assolo al pianoforte con le struggenti musiche del film di Jane Campion sono stati i momenti di più alta commozione. E' da tanto che frequesto la piazza e non ho mai sentito così tanto silenzio e partecipazione emotiva! Il silenzio della vera musica...

mercoledì 11 luglio 2007

Un mondo in festa

Ai Giardini Margherita di Bologna ho assistito a un concerto veramente memorabile... Youssou N'Dour, famoso cantante senegalese di fama mondiale, ha cantato gratuitamente all'interno della manifestazione "Musicando". E' stato un evento a cui hanno partecipato tanti giovani provenienti veramente da ogni parte del mondo, molti dei quali ovviamente studenti Erasmus. Ma c'erano tanti africani ed è stato bellissimo vederli per una volta tutti assieme felici di vedere un qualcosa "loro". Presente anche molta gente di mezz'età con telecamera. Insomma ho visto per la prima volta l'umanità più svariata riunita in un evento musicale.
Il concerto è stato molto originale, dal momnento che Youssou era accompagnato da un gruppo chiamato "Etoiles de Dakar", ottimi musicisti senegalesi che hanno mostrato tutta la magia di strumenti come il bongo e di altri tamburi africani. Ma la cosa più fenomenale è stata la presenza di veri e propri funamboli che al ritmo del bongo si esibivano in danze, salti, piroette di ogni tipo sul palco. Un vero spettacolo!!!! La gente era letteralmente a bocca aperta!!!
Di Youssou non c'è molto da aggiungere al fatto che sicuramente è un grande artista, con una voce e una personalità grandiosa. Nel suo modo di cantare, nella sua passione, nella sua gestualità c'è tutta l'Africa del riscatto, di un popolo maltrattato da sempre, ma con un'energia e un vigore unici al mondo. Toccante è stato il discorso che ha preceduto la bellissima "New Africa", dove Youssou invitava a riflettere sul fatto che l'Africa non è solo miseria e povertà, ma tanta voglia di riscatto e passione e colore... La famosissima "7 Seconds" poi è stata cantata da tutti e ha fatto venire i brividi!
Ogni tanto mi giravo per vedere le facce degli africani immigrati felici. Davanti avevo una ragazza nera scalza che ballava con una sua sorellina.
E ho sentito la felicità e la fierezza di gente povera ma piena di passione e semplicità.

sabato 7 luglio 2007

O Madre Natura


O Terra,
O Mare,
O Fuoco,
O Cielo.
Vi lodo, vi cerco, vi voglio.
La mia anima assopita e
occupata dal vano
si erge, si innalza a voi,
chiedendovi umilmente di
far sentire la vostra potenza
e la vostra grazia.
Sento e risento la forza della vita
arrivare,
cercare,
tentare faticosamente di entrare
nella mia dimensione.
Dopo tante sofferenze,
rigetti,
battaglie.
Solo voi potete.

venerdì 6 luglio 2007

Piccola Kety...


La natura ci mostra sempre il bello quando gli diamo ascolto...
Onestamente è davvero unico assistere a un allattamento di micetti, è la vita che cresce, che ci comunica quanto di meglio possiamo aspettarci.
La nascita di nuove creature...
E ti accorgi che la vita ha una forza davvero infinita!

lunedì 2 luglio 2007

"fa troppa luce la parola sempre"...

Mi sono riconciliato con la musica italiana!

Come dicevo nel precedente post, Mario Venuti mi ha incantato e sabato scorso sono stato a vedere un suo concerto a Marina di Ravenna.
Non ho tanta voglia di raccontarlo, dal momento che ho in testa solo la bellezza di alcune sue canzoni...
Come questa:


E' stato un attimo
di Mario Venuti

C’è stato un momento
in cui mi è sembrato capirci qualcosa
vederci più chiaro
in mezzo alle trame che intreccia la vita
ma è stato un attimo
soltanto un attimo

C’è stato un momento
in cui si è mostrato il disegno divino
perfetto equilibrio tra tutte le forze del bene e del male
ma è stato un attimo
soltanto un attimo

E tutto è chiaro, improvvisamente
dopo un po’ non rimane niente
allora è meglio che tornino le ombre
fa troppa luce la parola sempre

C’è stato un momento
in cui si è intravista la meta lontana
la vera ragione
del nostro passaggio su questo pianeta
ma è stato un attimo
soltanto un attimo

lunedì 25 giugno 2007

Quando la musica mi rapisce...

Raramente una canzone italiana mi prende e mi porta con sè... E' accaduto con "Fortuna" di Mario Venuti qualche anno fa e ogni volta che l'ascolto mi lascia sempre quella sensazione di spiaggia brasiliana e di infinita calma e serenità che infonde. Eh sì, perchè il video è proprio girato in Brasile e si vedono i ragazzini che giocano sulle spiagge enormi e le palme e l'acqua... L'ho sentita stamattina al Conad del mio paese e di colpo sono stato trasportato in una dimensione di mere e sole che è sempre nei miei sogni...
Ma sì in fondo in agosto...

Mario Venuti
(1994)

Nato danzando
sul naso del mondo
Fortuna inventa la bellezza
nell'abbraccio delle sue tante famiglie,
madri e sorelle che si curano di lui
e sguardi di sirene
che riposano negli angoli
di casa sua.

Questo ragazzo
di quarant'anni
ha amato un uomo e poi una donna
Mi racconta
che ha passato un anno e mezzo
in una comune nello stato di Bahia,
ed anche se da tempo è ritornato
sarà sempre un figlio
di Iemanjá, di Iemanjá.

Dimmi se questa è o non è magia
axé axé fortuna a te
chi dice che non è vero
siamo obbligati ad essere felici.

Dimmi se questa è o non è magia
axé axé fortuna a te.
Storie di chi rimane
e chi invece lascia tutto e se ne va.

Qui sono a riva
nella spuma di un'onda
e qui invece mentre ballo il samba
certe volte
io vorrei saperne meno
di come va il mondo,
ormai non mi sorprende più
sentire ancora un soffio
di purezza essere terra,
selva vergine, vergine.

Dimmi se questa è o non è magia
axé axé fortuna a te
chi dice che non è vero
siamo obbligati ad essere felici.
Dimmi se questa è o non è magia
axé axé fortuna a te
storie di chi rimane
e chi invece lascia tutto e se ne va.

sabato 23 giugno 2007

Sono nati!!!

Era da tempo che la mia dolcissima Kety stava covando qualcosa...

Ieri l'altro il veterinario mi ha detto che stavano per arrivare dei gattini, che era questione di giorni, che aveva sentito le testine nella pancia... insomma bisognava solo aspettare...
E così questa mattina verso le 7.00 il sottoscritto super addormentato e stravaccato sul suo letto ha cominciato a sentire dei miagolii lontani e tenerissimi e ho capito che avrei avuto delle novità l'indomani! La notte precedente Kety (nella foto a 3 mesi) aveva mostrato segni di frenesia con miagolii che lasciavano presagire la cosa. Si era scelta anche il posto, il mio armadio (!!!) all'interno del quale ho provveduto a mettere un panno.

Che piiiiiiiiiiiccola!!!!!!
La mia adorabile gattina!!!!!!!!
C'è qualcuno all'ascolto che vuole un tenero gattino rosso?
Non si sa mai...

E' la prima volta che mi capita di assistere ad un parto, nuovi esseri viventi che vengono alla luce. La vita viene svelata e ci appare nella sua più tenera realtà. La commozione è d'obbligo.
E' un'emozione stupenda e ringrazio Dio di avermela regalata!!!
E chissà che un giorno...

venerdì 22 giugno 2007

Sempre su "Traversate" (2)

Un altro passo interessante e ricco di emozione è quello in cui l'autore descrive la vita che incontra durante una camminata nel centro di Tangeri e specialmente nel suo mercato:
"Al mercato non si bada alle ore, ci si prende tutto il tempo necessario per discutere, per contrattare, per informarsi della salute di un vecchio amico, del matrimonio della figlia del vicino, degli affari di quel vecchio compare che ha poi cambiato quartiere...
Tutte quelle inezie che fanno la vita, tessuto vivo di prossimità, di scambi, di contrasti che rendono impossibile l'anonimato. La folla qui non è solitaria, ma è dunque solidale? Per lo meno, non è indifferente.
Andando avanti nel mercato, ho la curiosa sensazione di sentirmi portato. Cos'è che fa in modo che tutto questo stia insieme? So bene che dietro quest'apparente gioia di vivere si celano realtà sordide, che dei bambini vengono lasciati in stato d'abbandono, che proliferano innominabili traffici... E tuttavia sento che il ritmo, che dà al mercato aspetti così peculiari, non è ingannevole. Risponde a una pulsazione interna, a un'arte dell'accordo tra esseri che sembra seguire una partitura segreta, scritta sul filo di scambi e trattative, seguendo i passi di tutti coloro che vengono qui per vendere o comprare".
Credo che queste pulsazioni di vita siano sempre più difficili da trovare nelle nostre città. La spontaneità con la quale avvengono in Paesi come il Marocco ha un fascino davvero eterno, non ha caso ha stregato tanti artisti nel passato.

Sempre su "Traversate" (1)

Cito alcuni passi del libro che ho introdotto nell'ultimo post. L'autore affronta con vari personaggi dell'Africa settentrionale la questione del dualismo islam-occidente e ne risultano vari discorsi interessanti:

"Cosa ci può mai proporre di attraente il mondo attuale? Perchè bisognerebbe adeguarvisi? In nome di quali valori o seguendo quali modelli? Il tempo dell'imitazione è passato, lo sai. L'Occidente non ha alcuna lezione da darci. Il tempo delle colonie è finito. La civiltà che ha la pretesa d'incarnare è triste, mortifera e soltanto commerciale. Credi veramente che rinuncerò a quel che sono per questo? Che abbandonerò la mia maniera di vivere? Lo sai, il lavoro è stato solo uno fra altri impegni e, di certo, non quello essenziale della mia vita; ma vorrai che faccia come tutti quei pazzi, sai quelli che ho visto l'ultima volta nel quartiere della Défense, tipi che non sanno nemmeno dietro a cosa corrono? E' questo che ci proponi come modello per il futuro, è questo che opponi alla nostalgia? Oh, viaggiatore, tu te ne fotti di me, sei sicuro di essere veramente mediterraneo?"
L'identità mediterranea è ben sviluppata e se vogliamo non è sufficientemente presa in considerazione da noi italiani. Non riusciamo più a riconoscerci mediteranei prima ancora che occidentali! Ci vedono anche così dall'altra sponda del mare...ma noi sembriamo indifferenti, come se non ci appartenesse più...

martedì 19 giugno 2007

Dreaming the Mediterranean

Il libro che sto leggendo è splendido e avrei voluto scriverlo io.

E' uno di quei libri che ti prendono dall'inizio, che senti tuo, che lambisce la tua immaginazione e il tuo profondo. Insomma che tocca quelle corde che sono le tue più importanti e sensibili. Si tratta di un resoconto di un viaggio fatto da uno scrittore francese tra letteratura e realtà. Anzi, quando la letteratura e le fonti del passato riescono a dare uan chiave di lettura agli avvenimenti che hanno contraddistinto il Mediterraneo. Perchè è proprio questo il vero protagonista del libro. Il mare che ne ha viste di tutti i colori, nel quale si sono svolte battaglie epiche e che è stato teatro dello scontro tra saraceni ed europei. La chiave di lettura che Fabre ci vuole sottoporre è proprio la ricerca delle radici comuni, di un qualcosa che ci deve legare al mondo arabo, "all'altro mondo", quello da sempre non accettato e mal sopportato, soprattutto in un'epoca come questa.
Lo devo ancora finire di leggere, anzi sono solo all'inizio, ma il tono poetico, sognatore, evocatore di Fabre mi ha conquistato appieno! E poi ci sono i posti, le città che visita: tra le altre comincia da Lérins, le isole al largo di Cannes da dove comincia la narrazione (e penso si concluderà...).
Il sottoscritto le ha viste per 2 volte e parte delle emozioni vissute da Fabre sono da me ampiamente condivisibili. L'incanto, la pace che risiede, così diversa dal chiasso e dal lusso della Costa Azzurra sono davvero sublimi e come Fabre sottolinea è bello lasciarsi traspostare dalle onde per immaginare il più lontano Mediterraneo...

venerdì 15 giugno 2007

Sonhando O Paraiso...

stavolta credo sia fatta....
another time in Portugal...
in agosto...

questa volta al sud in Algarve...
che sia la volta buona per restarci???
parlano le immagini....





















































































giovedì 14 giugno 2007

Colloqui o pagliacciate?


I colloqui di lavoro...

Avrei fatto a meno di parlarne senonchè mi è capitato proprio ieri di "inciampare" in un famigerato colloquio per la Randstad, nota società interinale. Dico subito di essere stato un pesce fuor d'acqua dal momento che la gente presente era tutta di provata esperienza, ma come si dice in questi casi, vedere non fa mai male...

E male fu!

Era da tempo che non andavo più a colloqui di gruppo, quelli beninteso che ti testano in ogni modo mettendoti uno contro l'altro con l'esigenza di trovare "il" presunto migliore. Così alla mattina, a Bologna ho assistito a uno spettacolo per certi versi ridicolo. Vedi facce da squalo appena entri nella stanza, pardon nell'arena, dove ognuno sembra essere un pianeta a sè, portatore della "risposta", conoscitore unico della strada del successo. Così anche chiedere per favore un foglio diventa dimostrazione di lesa maestà.
Il colloquio si è poi svolto secondo un clichè ormai trito e ritrito. Si dà in pasto ai concorrenti un problema aziendale per vedere chi sta a galla e chi no.

E vedi di tutto!

La laureata in lettere che all'improvviso ti snocciola un articolo del codice sconosciuto, l'esperta in marketing che la mette su un'altro piano, quella navigata in azienda che la sa sicuramente meglio degli altri, quello dal sorriso Durbans che dimostra la sua infallibilità nel leggere la mente umana, la scosciatona che andrebbe bene per tante altre cose... Insomma, una carrellata di sapientoni per spiegare come fare ad afrontare un cliente inadempiente. Forse il cliente è più sapientone ti vien da pensare...
Poi c'è il meglio, la prova numero 2!
Si trattava di proporre un oggetto per il regalo di Natale dei dipendenti della filiale. I regali erano di dubbia utilità, io avevo una corda che misurava le volte effettive di salto..., e qui onestamente mi è sembrata uan vera pagliacciata!
Quello col sorriso Durbans cercava di convincere che il lustrascarpe era originale , e fin qua..., ma addirittura introvabile sul mercato e dal successo sicuro! l'occhialuta navigata propendeva sulla genialata di un povero portapenne, povera lei..., mentre la laureata in lettere sosteneva che al giorno d'oggi non si può non avere un k-way con obrellino, io non c'ho manco l'ombrellino....
Chi ha ha vinto?
Uno schifosissimo thermos di un neolaureato in storia, il quale non ha trovato nulla di meglio da dire se non che, forse, effettivamente, può servire... Ma va'...
Dopo questa pagliacciata la giuria dovrebbe scegliere le menti che guideranno le filiali della società.

Ma una domanda è d'obbligo:
come si fa a decidere un'assunzione da un colloquio come questo???
Come mai bisogna lottare con le armi della falsità, quando non della furbizia, per cercare di convincere chi deve decidere??
Ma soprattutto: perchè vendere l'anima per il lavoro????

venerdì 8 giugno 2007

Pressapochismo italiano

Nella nostra italietta che sembra sempre arrancare in ogni campo, uno degli aspetti più negativi riscontrabili pressochè dappertutto è una certa mancanza di professionalità nel lavoro.

Intendiamoci, esistono tante ambiti validi, moderni e all'avanguardia nel nostro Paese, ma in ognuno di essi sono riscontrabili i sintomi del decadimento, dell'impoverimento, della trascuratezza e di una certa lacuna professionale di chi è dentro alle cose.
Bisognerebbe analizzare gli approcci al lavoro dell'italiano medio per poter avere un' idea di come all'improvviso quello che funzionava benissimo ieri salta per aria oggi...
Non è facile, ma non è certo una materia nuova.
Provo a elencare qualche punto:
- siamo un popolo perennemente devoto all'ozio, un vizio riscontrabile sia ai livelli più bassi, che a quelli più alti,
- sentiamo il lavoro come un obbligo, un peso. Quando vedo gli extracomunitari presenti da noi riscontro tutt'altro: una gran voglia di fare! Certo, loro hanno fame! Ma non è solo per questo. Un pakistano che apre un negozio e lavora ininterrottamente per almeno 6 giorni alla settimana non lo fa solo perchè ha necessità di guadagnare, ma forse perchè non sente il peso del lavoro come un qualcosa di fastidioso, quando non insostenibile.
- la tristezza di prendere uno stipendio non adeguato ci mette nelle condizioni di non sentirci motivati nel lavoro. E' di sicuro un motivo importante, ma non sufficiente a giustificare la mancanza di professionalità!

In questi giorni mi è capitato più volte di assistere a situazioni di pressapochismo devastante, sia nel campo pubblico che privato. Sono segnali preoccupanti per chi come me sta cercando di costruire un futuro in quasto Paese.

venerdì 1 giugno 2007

Una questione di rispetto

Credo che il programma di ieri sera "Anno Zero" di Santoro abbia messo in risalto un'esigenza che si avverte sempre di più all'interno del nostro mondo: la ricerca di un dialogo tra il mondo religioso e quello scientifico e ateo. Ovviamente è sempre stato un dialogo difficile e tale forse resterà. Ma per chi come me cerca un equilibrio tra le due parti perchè entrambe sono importanti all'interno della società, ambisce a vedere il raggiungimento di un punto di dialogo e di comprensione efficace.
Vedere Monsignor Fisichella additato, un po' schernito dai soliti sapientoni-teste piene del nostro tempo non è una bella cosa per un cristiano e, penso, neanche per uan persona di buon senso atea. Non mi è sembrato un confronto duro e irrispettoso, quanto un'arena dove sottilmente si cercava di mettere in cattiva luce la Chiesa, di trovare ogni appiglio per accusarla o per denigrarla. L'inviato della BBC, autore del servizio scandalo, sembrava il giudice sopra tutto che ghignava, accusava e affrontava il Monsignore come una persona qualsiasi...
Bisognerebbe prendere in considerazione 2 cose quando si affronta la Chiesa:

- la società atea e bigotta proviene in fondo dalla stessa matrice cattolica che ha plasmato nei secoli il nostro continente. Quindi, che lo si voglia o no, Odifreddi e Fisichella appartengono comunque a un pensiero che ha una radice comune;

- il rispetto per le persone aumenta a maggior ragione quando il soggetto proviene da un ambito religioso, qualsiasi sia la religione in questione. Non è una questione di casta o roba del genere. E' una questione di rispetto, che deve essere sì verso tutti, ma che inevitabilmente non può essere lo stesso per tutti.

lunedì 28 maggio 2007

A Felicidade


Qualche settimana fa ho assistito a uno splendido appuntamento musicale: Musicateneo 2007, presso l'aula Absidale della mia ex facoltà di Lingue di Bologna.
E' una rassegna di cori universitari provenienti dalle università europee. Sabato 19 Maggio è stata la volta dell'Ensemble Choral Universitaire de Montpellier che ha proposto uno spettacolo particolare, basato sui ritmi brasiliani. E io che speravo in un qualcosa di français...
E' stato molto bello, niente da dire, e una canzone in particolare mi ha toccato l'anima: "Felicidade". E' molto famosa in tutto il mondo e il coro l'ha interpretata in modo originale, senza cantarla con un solista, ma riprendendola tutti insieme.
Il testo è stupendo anche se un po' malinconico:


Tristeza não tem fim
Felicidade sim...
A felicidade é como a pluma
Que o vento vai levando pelo ar
Voa tão leve
Mas tem a vida breve
Precisa que haja vento sem parar.
A felicidade do pobre parece
A grande ilusão do carnaval
A gente trabalha o ano inteiro
Por um momento de sonho
Pra fazer a fantasia
De rei, ou de pirata, ou jardineira
E tudo se acabar na quarta-feira.
Tristeza não tem fimFelicidade sim...
A felicidade é como a gota
De orvalho numa pétala de flor
Brilha tranquila
Depois de leve oscila
E cai como uma lágrima de amor.
A minha felicidade está sonhando
Nos olhos de minha namorada
É como esta noite
Passando, passando
Em busca da madrugada
Falem baixo por favor...
Pra que ela acorde alegre como o dia
Oferecendo beijos de amor.
Tristeza não tem fim
Felicidade sim...

Sensazioni d'Oltremanica

A volte capita di imbattersi in posti che te ne fanno ricordare altri. E' successo a me stamattina, in uno sconosciuto quartiere di Modena, la Sacca. Si tratta di un posto particolare, popolato per la maggiore da immigrati africani. Va' detto che ci sono molti problemi di criminalità e che i cittadini del posto non vivono certo tranquilli e sereni (http://ilnuovo.redaweb.it/seconda.php?key=16143). Non è vicino al centro, è piuttosto decentrato e la sua urbanistica non ha niente di particolare. Ci sono molti quartieri anonimi a Modena, questo sembra un quartiere di una città straniera. Mi ha ricordato qualche scorcio di Londra o di una città inglese, con i tetti bassi, gli immigrati, i negozi dai nomi stranieri. Il tutto condito da un tempo...inglese, con nuvoloni bassi e aria di pioggia.
Forse è stata solo una suggestione, ma penso che le nostre città stiano cambiando più di quanto noi lo avvertiamo. L'Italietta provinciale sta cambiando pelle, almeno in alcune zone e anche nelle città piccole come Modena.
E' stata una bella sensazione, lo ammetto. Amo l'Inghilterra anche se ne riconosco la bruttura di alcuni quartieri periferici.
Oggi quella "bruttura" l'ho avvertita in Italy e non so se devo sentirmi onorato di vivere nella globalizzazione o preoccuparmi per la caducità di certi quartieri ...
Ma la bella sensazione di sentirmi in "terra inglese" mi ha reso felice!

venerdì 18 maggio 2007

L'Africa più nera


Guerre dimenticate. Paesi dimenticati.

Ho letto propri ieri la storia di un inviato di Radio Popolare, Raffaele Masto, che ha scritto un libro sulle sue esperienze in Africa. Scritto in modo estremamente semplice, diretto e comprensibile a tutti, ha la caratteristica (sempre più rara...) di saper coinvolgere senza particolari esercizi stilistici.

Dalla Somalia all'Angola. Ed è proprio in Angola che la mia attenzione è stata rapita.

Si tratta di un Paese davvero sconosciuto ai più, specie in Italia. E' di lingua portoghese, essendo una ex colonia lusitana. Dal libro si evince da subito come il giornalista sia capitato in una relatà assolutamente pericolosa e fuori dal normale. Non descrive molto la storia del Paese, anche perchè forse non ce n'è molta, ma si sofferma su quello che vive in prima persona, dall'arrivo all'hotel più lussuoso ma non voluto... al girovagare per le pericolosissime shanty towns, in compagnia di una "guida" locale che gli fa strada avvisando i parenti e gli amici per evitare che il nostro amico faccia la fine di "una gazzella tra i leoni", come dice lui stesso.

Si evince la povertà estrema di un popolo dimenticato, sfruttato e stremato da anni di guerra civile. Il tutto in netta contrapposizione con l'Ilha, la penisoletta d'oro di Luanda, dove i ricchi bianchi e neri si strafogano nel lusso più sfrenato, con le loro macchinone parcheggiate fuori dai locali, a fianco a bambini scalzi e magrissimi che dormono sulla strada.

Colpisce l'analisi lucida e senza retorica con la quale Masto ci proietta in questo inferno sconosciuto, da dove si sente il bisogno di Dio e dell'uomo.

lunedì 14 maggio 2007

Storie (ridicole) di treni


Castelfranco Emilia, 30°, ore 14.28

aspetto il regionale da Parma per Bologna. Quello delle 14.14 per Ancona ha un ritardo di 25 min. Incredibilmente arriva in orario, verso le 14.30, ma è pieno zeppo di gente che da Modena ha preferito questo anzichè quello per Ancona. Salgo e mi trovo attaccato alle persone che non sono riuscite a sedersi, in questo treno piccolo ma nuovo, una vera e propria eccezione.

Il treno non parte.

Passano 5,

10,

15 minuti, ma niente da fare.

La gente comincia a mormorare. Dei napoletani che devono prendere una coincidenza, dei magrebini che non si sa cosa devono fare, una signora anziana in preda alla voglia di maledire chiunque...
Passano 20 minuti senza che nessuno abbia il buon senso di dirci qualcosa. Si sa che c'è il treno per Ancona che avrebbe la precedenza, ma non sappiamo niente di più.
Intanto passano Eurostar e Intercity con la precedenza, ma noi ancora lì ad aspettare.

Poi parte.

Senza che il regionale per Ancona ci avesse preceduto...
Cosa abbiamo aspettato?
Perchè nessuno ci ha detto niente?
Perchè ci sono persone che anche questa volta perderanno coincidenze senza motivo?
ma soprattuto...
Cos'abbiamo fatto di male???

venerdì 11 maggio 2007

La gioia sui volti

Sono rimasto affascinato e felice nel vedere l'entusiasmo con il quale il popolo brasiliano ha accolto ieri notte il Papa. Durante la trasmissione di Vespa, simile alle dirette dell'agonia di Woytila, si poteva ammirare l'incontaminata felicità con la quale i ragazzi sudamericani comunicavano la loro fede. Un qualcosa sempre più difficile da vedere nella nostra vecchia Europa, dove ci si scanna sempre e comunque. I loro canti, i loro sorrisi, i loro volti così sereni e veramente felici. Che meraviglia!

Mi sembrava di vedere quelle immagini dei libri di storia, di quando gli europei arrivavano in America con la croce in mano; quell'ingenuità, quella purezza sui volti di quella gente è il migliore spot che la chiesa possa avere.
Anche se i tempi sono cambiati e cambiano velocemente, le parti povere del Pianeta ci fanno capire quanto l'uomo debba cercare l'unione e la fratellanza, anche a scapito del progresso.
C'è anche chi ha detto che il Sudamerica è il cuore del Cristianesimo, di sicuro è la parte più viva, più promettente. Che dire, che chi ha meno ha Dio? Che tutta la nostra scienza non è nulla confronto alla felicità stampata su quei volti? Ho provato una grande gioia nel vederli e avrei voluto unirmi a loro.
Il vescovo di San Paolo ha anche ricordato come lo stesso Woytila avesse detto, durante una sua visita qualche anno fa, di ammirare la baia di Rio de Janeiro e di pensarla come a un'opera di Dio e dell'uomo. E come il creato dovesse sempre contemplare entrambi.
Un monito per una società contemporanea che mette Dio sempre e comunque in secondo piano.

giovedì 10 maggio 2007

Perdition Ways

Credo che l'amore sia la cosa più importante.
Lo vedo nei sorrisi dei bambini a scuola,
nella gentilezza degli anziani,
nelle lacrime di un disperato per strada,
nella tristezza di un giovane innamorato.

Sono uscito con un mio amico ieri sera.
Si parlava solo di donne, di fighe, di donne ,di fiche...
una tristezza assoluta.
Questo si prende da Modena con amici, o pseudo-amici, di ogni nazionalità
per andare a sbattersi in locali dell'Est, in Slovacchia e Slovenia...
Sono ragazzi della mia età con molti soldi, sorriso vincente
MA TERRIBILMENTE VUOTI!!!

Non capisco cosa ci faccia a volte qua.
Non riesco a condividere la maggior parte delle schifezze umane
che circolano.

Che Dio ci salvi!!!

venerdì 4 maggio 2007

Il meraviglioso mondo delle biblioteche


In un periodo nazionale dove le cose sembrano sempre di difficile soluzione voglio parlare di un aspetto positivo, uno dei più interessanti per quanto mi riguarda: le biblioteche.

Credo che perlomeno nella mia regione, l'Emilia-Romagna, da un po' di tempo ci sia un proliferare e un abbellimento delle biblioteche statali e non. Nella sola Bologna ci sono splendidi esempi a partire dalla famosa Sala Borsa per arrivare a veri gioiellini come la Borges. Ora, il fatto più interessante non è tanto il numero o la collocazione geografica, quanto i servizi che stanno prendendo sempre più piede. La biblioteca non offre più solo un servizio prestito libri, ma in molti casi offre varie opportunità di svago, mostre fotografiche, conferenze e soprattutto un servizio prestito di materiale mediatico. E' questa una delle grandi novità di questi ultimi anni: molte sono attrezzate con un vero e proprio arsenale di cd, cd-rom, dvd, cassette e tutto quanto ci sia sul mercato.

Sarebbe troppo scontato puntare sul fatto che la gente se ne approfitti per sfruttare la possibilità di masterizzare e copiare a più non posso. Credo che bisogna sottolineare la grande capacità del servizio di permettere agli utenti, specie quelli meno facoltosi, di conoscere la musica, il cinema e il teatro come non potrebbero fare in alternativa! E' una possibilità enorme per aprire nuove conoscenze e scoprire con calma gli autori più lontani e anche quelli più vicini.

Mi auguro che biblioteche gioiello come la Delfini di Modena o la Mediateca di San Lazzaro possano essere dei punti di partenza per permettere al cittadino comuno di avere sempre una finestra aperta sul mondo, senza dover parlare di costi e di spese.

E di questi tempi non è poco...