giovedì 15 maggio 2008

Sulle colpe occidentali

Tra i libri che ammasso mensilmente sul mio tavolo, presi dalla biblioteca di Modena ce n'è uno che mi piacerebbe divorare, ma che forse farà la fine dei tanti che prendo e che restituisco senza averli aperti... (non chiedetemi il perchè, sic!...). Si tratta di un saggio edito da Guanda di Pascal Bruckner, polemista e saggista francese, il cui titolo già dice molto: "La tirannia della penitenza". L'ho scoperto in qualche recensione di quotidiano e mi ha subito interessato. Il buon Pascal è già famoso per aver pubblicato qualche anno fa un libro molto provocatorio ora riedito sempre da Guanda: "Il singhiozzo dell'uomo bianco". In entrambi i lavori si affronta l'originale presa di posizione di un occidentale che guarda al senso di colpa nei confronti del Terzo Mondo come una sorta di masochismo (è anche il sottotitolo del libro), di eccessivo e severo giudizio riguardo popoli che hanno in fin dei conti problemi che noi abbiamo superato da un pezzo. Questo senso di colpa proveniente dal periodo coloniale ha in pratica impedito alla storia e all'opinione pubblica (anche religiosa) europea di vedere con occhio limpido la realtà della colpa. E riprendendo le ultime righe dell'introduzione "il mondo intero bussa alla porta dell'Europa, vi vuole mettere piede proprio quando quest'ultima si macera nella vergogna di sè. Scopo di questo libro sarà quindi capire questo paradosso, descrivere la nostra decadenza morale e offrire gli strumenti teorici per porvi rimedio." Un libro molto interessante per tutti coloro che vogliono andare a fondo alla crisi della nostra identità occidentale.

venerdì 9 maggio 2008

Dichiarazoni salate

Ci risiamo anche quest'anno!

Dichiarazione dei redditi!!! La novità, e che novità..., in pieno stile italico è che per prenotare un appuntamento per la compilazione della dichiarazione ed eventuale consulenza c'è un numerillo telefonico con tante cifre e tanti scatti... Dopo averlo composto c'è una voce meccanica che ti guida e ti chiede ogni cosa e tu a rispondere. Il problema, ovvio..., è che il servizio si paga e sono tanti i minuti che servono per arrivare ad avere uno straccio di appuntamento! Così, dopo aver regalato un po' di euro alla vodafone, mi decido ad andare all'agenzia delle entrate di Modena per evitare il telefono. Solito casino da uffcio pubblico, ho pensato per un attimo che erano tutti per il 740! Il tipo della receprion mi dice che per avere un appuntamento bisogna comporre quel fatidico numero e io, ormai svezzato a queste cose, vado dritto al desk dell'anno scorso, dove avevo chiesto gli stessi lumi, incredibilmente senza fila e con una tipa tutt'altro che affaccendata... la quale dopo aver sentito che ho mal...di telefono, chiama la sua titolare, che forse si stava sbattendo in qualche ufficetto e che con grande naturalezz, eleganza e serenità mi DA' l'appuntamento. Tempo totale: 5 minuti. Con anche fotocopia dell'appuntamento. Penso proprio che complicare le cose sia ormai un uso e costume italiano e non mi si venga a dire che vai telefono si permette alla gente di velocizzare la pratica. Al giorno d'oggi sprecare soldi e ragalarli a chi è già con la pancia piena non è simpatico...