venerdì 18 maggio 2007

L'Africa più nera


Guerre dimenticate. Paesi dimenticati.

Ho letto propri ieri la storia di un inviato di Radio Popolare, Raffaele Masto, che ha scritto un libro sulle sue esperienze in Africa. Scritto in modo estremamente semplice, diretto e comprensibile a tutti, ha la caratteristica (sempre più rara...) di saper coinvolgere senza particolari esercizi stilistici.

Dalla Somalia all'Angola. Ed è proprio in Angola che la mia attenzione è stata rapita.

Si tratta di un Paese davvero sconosciuto ai più, specie in Italia. E' di lingua portoghese, essendo una ex colonia lusitana. Dal libro si evince da subito come il giornalista sia capitato in una relatà assolutamente pericolosa e fuori dal normale. Non descrive molto la storia del Paese, anche perchè forse non ce n'è molta, ma si sofferma su quello che vive in prima persona, dall'arrivo all'hotel più lussuoso ma non voluto... al girovagare per le pericolosissime shanty towns, in compagnia di una "guida" locale che gli fa strada avvisando i parenti e gli amici per evitare che il nostro amico faccia la fine di "una gazzella tra i leoni", come dice lui stesso.

Si evince la povertà estrema di un popolo dimenticato, sfruttato e stremato da anni di guerra civile. Il tutto in netta contrapposizione con l'Ilha, la penisoletta d'oro di Luanda, dove i ricchi bianchi e neri si strafogano nel lusso più sfrenato, con le loro macchinone parcheggiate fuori dai locali, a fianco a bambini scalzi e magrissimi che dormono sulla strada.

Colpisce l'analisi lucida e senza retorica con la quale Masto ci proietta in questo inferno sconosciuto, da dove si sente il bisogno di Dio e dell'uomo.

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