sabato 27 settembre 2008

L'uomo e il Sublime

Vedendo ieri il bellissimo reportage di Iacona su raitre sull'Afghanistan non posso che rattristarmi nel vedere quei posti meravigliosi scolpiti dalla luce e dal vento, quelle montagne disegnate da una mano divina, che farebbero sognare qualsiasi poeta ridotti a campo di battaglia. Fortezze isolate, gente armata, elicotteri in quei cieli infiniti. E in tutta questa meraviglia della natura l'uomo non ha di meglio da fare che spacciare oppio, droga e farsi la guerra. Il documentario, molto bello, mi ha suscitato profonda delusione. E' come se vedessi due entità distinte, da una parte l'uomo intento a fare il male e dall'altra la beata e inerme natura.
E' davvero incredibile.
E sì perchè quando si fa una guerra molte volte si dimentica del campo di battaglia, che di solito è di una bellezza sconcertante. Il povero Afghanistan magari sarà ricordato per i talebani o altre brutte cose, così come il Pakistan, l'Iran o l'Iraq, dimenticandosi delle meraviglie naturali che hanno. Il disegno divino, quella natura dolce e aspra al tempo stesso ridotta a triste campo di battaglia. Vedevi l'uomo nella più totale solitudine con un mitra in mano (!!!), e tutt'intorno un sublime infinito. Ho sentito un sentimento di rigetto, di incredulità, ma si sa che la guerra è guerra... Chissà se qualche militare avrà sentito quello che ho provato io?
C'è un duplice crimine: a Dio e al suo creato. Forse il cuore e l'anima degli uomini un giorno potranno sentire l'assurdità del loro agire.
Quanta vergogna a essere uomo.

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