Ai Confini del Paradiso
Ho visto un gran bel fim ieri sera: "Ai Confini del Paradiso" del regista turco Fatih Akin. Non è sempre facile trasmettere emozioni e devo dire che questo film riesce nell'intento di soddisfare appieno vari palati. Costruito su storie molteplici e con personaggi che si intrecciano nelle varie vicende, ha nei cambiamenti geografici una delle sue caratteristiche. Dalla Germania alla Turchia andata e ritorno. Si parte con un anziano turco che per non sentirsi solo decide di "assoldare" una prostituta turca nella città di Brema; il figlio Nejat, bravo professore di tedesco universitario che lascia tutto per una libreria a Istanbul; la figlia della prostituta attivista di un movimento politico reazionario in Turchia che scappa in Germania per non essere presa e va' alla ricerca della madre; la storia d'amore lesbico tra Lotte, giovane universitaria tedesca e Aymat, la figlia della prostituta; ecc. In mezzo varie uccisioni e un finale pieno di luminoso perdono e di saggezza. Tanti gli spunti di discussione: la globalizzazione, i rapporti omosessuali, le difficoltà genitori-figli, la povertà, gli ideali, i valori e non ultimo la redenzione. Il tutto ben orchestrato, senza momenti di calo di intensità. Ve lo consiglio vivamente!!!



Sono diversi gli aspetti sociologici mutati in Italia da qualche anno a questa parte. Non che voglia annoiarvi in chissà qual modo, ma da umile osservatore in un Paese che sembra preferire le discese alle salite mi sforzo sempre di vedere i lati positivi o almeno speranzosi. Ammetto di essere sempre stato affascinato dalle società multiculturali. Ricordo i primi viaggi a Londra o a Parigi da ragazzino, dove notavo per la prima volta persone di altre continenti risiedere da anni in Europa. Erano belle sensazioni, di curiosità e di apertura. Ovvio che sappiamo tutti i disagi che tante persone immigrate da noi da paesi poveri hanno portato, ma cerco sempre di vedere il lato più pittoresco della faccenda. Quel crogiuolo di facce diverse nelle strade cittadine mi affascina sempre e mi fa sentire davvero nel mondo. E' una bella sensazione pensare che anche da noi ci sia spazio per altre culture, tra l'altro senza aver avuto chissà quali colonie alle spalle! Significa che molti scelgono l'Italia come posto per crescere i propri figli, per sperare in un futuro migliore, per cercare la stella cometa. Vedere sempre più coppie miste è un effetto nuovo in questo Paese, di cui non si parla mai abbastanza, magari non vi si trova interesse o semplicemente non fa notizia, ma anche nelle più piccole città del nord ci sono sempre più famiglie che generano figli di razze miste, splendidi bambini portatori di civiltà diverse. Sentirli poi parlare con l'accento bolognese o modenese, veneto o lombardo fa sorridere, ma al tempo stesso mi riempie di orgoglio perchè penso che anche da noi ci sarà una società pronta (e aperta?) al diverso.