Portogallo e Montale
Eugenio Montale
"Prose narrative"
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Sentivo solitudini, l'ulivo del Getsemani
E accendersi le voci dentro la città
Le croci che non porterò: oggi un Dio non ho.
Madonna per la via non andar via che mi perderò...
Lascio il gregge, io
Oggi un Dio non ho
E la tua legge qui non rispetterò
Resta dove sei, negli abissi miei non ti cercherò
Oggi un Dio non ho
Sentivo moltitudini, l'arrivo di altri popoli
E accendersi bandiere, feste inutili
Campane che non suonerò
Oggi un Dio non ho
Madonna madre mia non andar via che io morirò
Sono uomo anch'io
Oggi un dio non ho
Dentro un vortice nuvole scoppiano e il sole cade giù
E ho bisogno di aiuto e non c'è che da vivere
Esistere
Giorno dopo giorno ancora non mi arrenderò
Oggi un Dio non ho
Sono morto anch'io
Se oggi un Dio non ho
E nell'Amore sì io rinascerò
Chissà dove sei
Negli abissi miei ti ritroverò
Ma oggi un Dio non ho
[Raf]
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Vedendo ieri il bellissimo reportage di Iacona su raitre sull'Afghanistan non posso che rattristarmi nel vedere quei posti meravigliosi scolpiti dalla luce e dal vento, quelle montagne disegnate da una mano divina, che farebbero sognare qualsiasi poeta ridotti a campo di battaglia. Fortezze isolate, gente armata, elicotteri in quei cieli infiniti. E in tutta questa meraviglia della natura l'uomo non ha di meglio da fare che spacciare oppio, droga e farsi la guerra. Il documentario, molto bello, mi ha suscitato profonda delusione. E' come se vedessi due entità distinte, da una parte l'uomo intento a fare il male e dall'altra la beata e inerme natura.
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Un libro molto poco brillante. Ecco il mio giudizio su Generazione Erasmus di Davide Faraldi. Lavorando in libreria ne vedo un po' di tutti i colori e mi sto sempre più accorgendo della scarsa qualità di romanzi di giovani autori che non si sa come arrivano alla "celebrità" per poi spegnersi come neve al sole. Chissà chi ci mangia... Perchè anche uno che non legge normalmente si accorgerebbe della pochezza di questo romanzo, pieno di volgarità e costruito su una trama debolissima e una scrittura a dir poco elementare! L'ho preso in biblioteca, curioso del fatto che si basa su un'esperienza Erasmus a Nizza, come ho fatto io anni fa proprio in questa città meravigliosa. Fui preso da entusiasmo cercando di leggere qualcosa che mi facesse sognare quell'esperienza. E invece... Lo studente Erasmus diventa un povero cacciatore di fighe, meglio se straniere, sempre pronto a cazzeggiare e a cercare il modo per perdere tempo. Il libro è un lungo, tristissimo resoconto delle prede del nostro amico, il quale si interroga sui perchè più banali della vita cercando di rispondersi inanellando rapporti di ogni tipo, con una superficialità a dir poco imbarazzante. Non che io non sappia che l'Erasmus sia un periodo di "grazia ricevuta", ma mi sembra a dir poco inopportuno intitolare un romanzo così! Tra una trombata e l'altra si arriva alla fine con le pillole di saggezza del ragazzo che non trova lavoro e che manda a quel paese lo stato e la società... per poi accettare l'ultima tentazione femminile... Una tristezza assoluta! E dire che lui stesso nelle note finali ringrazia quegli editori che gli hanno rifiutato il libro perchè gli hanno dato quella rabbia utile ad andare avanti...
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"Scaccia via invece quella sete di libri, se non vuoi giungere
a morte mormorando; bensì sereno veramente e grato
agli Dei dal profondo del cuore".
(Marco Aurelio)
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Lascia il tuo cuore scoppiare finalmente,
cedi, gemma, cedi.
Lo spirito della fioritura s'è abbattuto su di te.
Puoi rimanere ancora bocciolo?
[Rabindranath Tagore]
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Credo che uno spettacolo di Marco Paolini sia davvero un'esperienza unica nel panorama italiano. La verve, l'intelligenza, le capacità oratorie fuori dal comune, la cultura e il genio di tenere sempre il filo col pubblico lo rendono davvero inimitabile. Ieri sera per la prima volta ne ho avuto la possibilità, in occasione di una serie di incontri organizzato dal comune di Modena al Parco Ducale. Inutile dire come fosse strapieno, con persone in piedi anche a lunga distanza. Lui ci ha sciorinato uno spettacolo da "One Man Show" sulla società italiana dalla fine dei '70 fino agli '80, con ovvi richiami all'oggi e ai problemi di casa nostra. Il teorema di Paolini prende spunto dalla figura di Margareth Thachter, governatrice dell'Inghilterra per 11 anni, che avrebbe causato l'inizio del cambiamento sociale in Europa, portando il credo vincente reganiano. Interessante il fatto che dalla fine dei '70 Islam con Khomeini e Occidente si separano definitivamente. E' un fiume in piena Paolini e recensire un suo show è veramente cosa ardua dal momento che si spazia dalla politica, alla società, alla storia e alla scienza con competenza e lucidità. Tantissimi i temi affrontati, in modo spesso ironico e con un po' di dialetto veneto che diverte sempre...
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Ho scritto qualche poesiola ultimamente, su una panchina in un parco o in qualche altro posto che non ricordo...
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Tra i libri che ammasso mensilmente sul mio tavolo, presi dalla biblioteca di Modena ce n'è uno che mi piacerebbe divorare, ma che forse farà la fine dei tanti che prendo e che restituisco senza averli aperti... (non chiedetemi il perchè, sic!...). Si tratta di un saggio edito da Guanda di Pascal Bruckner, polemista e saggista francese, il cui titolo già dice molto: "La tirannia della penitenza". L'ho scoperto in qualche recensione di quotidiano e mi ha subito interessato. Il buon Pascal è già famoso per aver pubblicato qualche anno fa un libro molto provocatorio ora riedito sempre da Guanda: "Il singhiozzo dell'uomo bianco". In entrambi i lavori si affronta l'originale presa di posizione di un occidentale che guarda al senso di colpa nei confronti del Terzo Mondo come una sorta di masochismo (è anche il sottotitolo del libro), di eccessivo e severo giudizio riguardo popoli che hanno in fin dei conti problemi che noi abbiamo superato da un pezzo. Questo senso di colpa proveniente dal periodo coloniale ha in pratica impedito alla storia e all'opinione pubblica (anche religiosa) europea di vedere con occhio limpido la realtà della colpa. E riprendendo le ultime righe dell'introduzione "il mondo intero bussa alla porta dell'Europa, vi vuole mettere piede proprio quando quest'ultima si macera nella vergogna di sè. Scopo di questo libro sarà quindi capire questo paradosso, descrivere la nostra decadenza morale e offrire gli strumenti teorici per porvi rimedio." Un libro molto interessante per tutti coloro che vogliono andare a fondo alla crisi della nostra identità occidentale.
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Ci risiamo anche quest'anno!
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Onestamente sono sorpreso dalla disfatta totale del PD alle elezioni politiche e comunali. Perdere ci può stare ma così... Si prevedeva una vittoria di Berlusconi ma non in questi termini, così come si poteva immaginare una sconfitta di Rutelli come sindaco di Roma ma non così evidente, ad opera poi di un Alemanno che rappresenta sì il PDL, ma che non è romano doc... La cosa poi sconcertante è l'ammissione quasi senza attenuanti degli esponenti della sinistra italiana, a cominciare da Veltroni stesso, il quale sembra un eterno secondo, di quelli che ti rispondono a capo chino ammettendo di aver perso. Ma non si può affrontare la politica così! Da una parte ci sono dei guerrieri col coltello fra i denti pronti a sfruttare ogni minimo errore, dall'altra un branco di bonaccioni mesti e modesti che non dimostrano di sapersi proporre con convinzione e forza. Insomma da troppo tempo mi sembra che le forze in campo siano squilibrate e che se la sinistra non saprà cambiare soprattutto il modo di affrontare i problemi, il distacco non potrà che allargarsi sempre più. Credo non sia un buon segno il fatto che il Paese abbia così fortemente dimostrato la sua posizione, sa molto di "scegliamo perchè speriamo", ma non si può comunque dare torto a un popolo italiano sempre più in preda a depressione e povertà. Siamo su un precipizio, ma contunuiamo a non vederlo, tranne chi sa già di essere diventato povero in questi anni.
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Il calcio in Italia non è il massimo della simpatia e lo sappiamo, anche se ora le cose sono un po' meglio di prima. Nonostante questo è un'azienda che tira sempre molto, una delle più forti in Italia e gli interessi sono sempre consistenti. Non lo seguo più come prima, ma di tanto in tanto un occhio glielo do' ancora. E in questi ultimi tempi c'è un giocatore che più di tutti ha catalizzato la mia attenzione: Mario Balotelli.
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Traslocare che peso!
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Ebbene sì!
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Non è mai facile vedere un buon programma alla tv italiana, ma ammetto che da quando Gianni Riotta è diventato direttore di Rai1 le cose, almeno per il primo canale nazionale, sembrano davvero cambiate. Il tg1 è finalmente migliorato, con interviste durante la trasmissione, ospiti in studio e collegati (addirittura Ligabue ha cantato un pezzo del suo ultimo successo) e nuova veste grafica. Ma la vera notiziona è che c'è spazio anche per la cultura! Nel tg1 Riotta ha introdotto la rubrica Benjamin dedicata ai libri (che bello!) e, udite udite, Benigni in prima o seconda serata con la sua Divina Commedia che tanto successo sta avendo. Ieri sera mi sono imbattutto in una bellissima fiction in prima visione dedicata a Caravaggio. Ripercorre le tappe essenziali del grande pittore lombardo, godibilissimo, semplice e ben interpretato da Alessio Boni, con la partecipazione anche di Elena Sofia Ricci. Ho amato e amo tuttora la sua pittura e penso che spettacoli simili andrebbero incentivati! Non è difficile creare un buon servizio ai telespettatori, che pagano il canone, e che hanno fame di cultura. Su canale 5 c'era il Grande Fratello...
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Sono diversi gli aspetti sociologici mutati in Italia da qualche anno a questa parte. Non che voglia annoiarvi in chissà qual modo, ma da umile osservatore in un Paese che sembra preferire le discese alle salite mi sforzo sempre di vedere i lati positivi o almeno speranzosi. Ammetto di essere sempre stato affascinato dalle società multiculturali. Ricordo i primi viaggi a Londra o a Parigi da ragazzino, dove notavo per la prima volta persone di altre continenti risiedere da anni in Europa. Erano belle sensazioni, di curiosità e di apertura. Ovvio che sappiamo tutti i disagi che tante persone immigrate da noi da paesi poveri hanno portato, ma cerco sempre di vedere il lato più pittoresco della faccenda. Quel crogiuolo di facce diverse nelle strade cittadine mi affascina sempre e mi fa sentire davvero nel mondo. E' una bella sensazione pensare che anche da noi ci sia spazio per altre culture, tra l'altro senza aver avuto chissà quali colonie alle spalle! Significa che molti scelgono l'Italia come posto per crescere i propri figli, per sperare in un futuro migliore, per cercare la stella cometa. Vedere sempre più coppie miste è un effetto nuovo in questo Paese, di cui non si parla mai abbastanza, magari non vi si trova interesse o semplicemente non fa notizia, ma anche nelle più piccole città del nord ci sono sempre più famiglie che generano figli di razze miste, splendidi bambini portatori di civiltà diverse. Sentirli poi parlare con l'accento bolognese o modenese, veneto o lombardo fa sorridere, ma al tempo stesso mi riempie di orgoglio perchè penso che anche da noi ci sarà una società pronta (e aperta?) al diverso.
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Credo che quello che accade in Italia in questo periodo ha dell'incredibile! Da un lato le montagne di spazzatura della Campania che fanno inorridire il mondo intero, dall'altro lo scandalo inverosimile dell'oltraggio al Papa da parte dell'Università della Sapienza di Roma. Cosa ci deve far più vergognare noi poveri italiani? Sulla prima ogni commento appare davvero insufficiente, nel senso che se è vero come è vero che il nostro è uno stato all'avanguardia non si può neanche immaginare uno scempio del genere. Le parole in questo caso sembrano lacrime per la defunta reputazione della nostra nazione. L'obbrobrio di quei sacchi imputriditi fa restare senza parole...
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