giovedì 29 novembre 2007

Onore a te


Che l'amore possa raggiungerti ovunque
o mio sovrano
perso nell'aere di mille parole
al vento,
nel mare.

Il presente d'assenzio
imbriglia il tuo sospiro,
così pesante e monotono.

Nella vita che non vuoi
non puoi più partire
costretto ad accettarla
e a masticarla
come non sai
come devi e basta.

Ogni mattino
cerherai il sole
che hai perso la sera.

E,
trovandolo,
vivi.

Stop thinking...




mercoledì 28 novembre 2007

In ricordo di Enzo Biagi


Si fa sempre in tempo a ricredersi sulle persone o quantomeno a conoscerle. Sono stato scosso dalla morte di Enzo Biagi. E' un po' come se all'improvviso ti rendi conto del reale peso della persona e finisci per capire tutto in un botto. Non che la figura di Biagi non sia mai stata presa in considerazione dal sottoscritto intendiamoci, ma è vero che quando certe persone ti vengono a mancare è come se all'improvviso senti tutto quello che hanno rappresentato, coscientemente o meno, per te. Una cosa simile l'ho provata con la scomparsa di Giovanni Paolo II, ovviamente in misura molto più forte.
Perchè Biagi?
Onestamente non per averlo letto o seguito più di tanto, ma per quella sua bolognesità serena, semplice e perbene che tanto si avvicina a quella di mio nonno e che oggi è tanto difficile vedere a Bologna e dintorni. Non so se ha combinato qualcosa di male, ma anche solo questa caratteristica mi ha commosso e mi sono sentito stretto a lui e a chi lo voleva bene. Credo che per questa Italia così sempre più superficiale perdere gente così sia davvero una brutta cosa.
Il ricordo di Biagi alle figlie e alla famiglia e soprattutto quella frase in punto di morte - "si sta come d'autunno sugli alberi le foglie, ma tira un vento forte" - mi stringe il cuore e mi piace pensarlo nella serenità più celeste.